fluidotecnica 370
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APRILE
2013
nire efficacemente, con una visione di
interesse non settoriale ma globale.”
Cosa altro limita maggiormente la
competitività delle piccole imprese
rispetto, per esempio, ai nostri com-
petitor tedeschi?
“È risaputo che la struttura industriale
italiana, composta da oltre il 95%
di PMI, rispetto ad altri Paesi in cui
esistono realtà aziendali con dimen-
sioni più grandi, come ad esempio
la Germania, soffra su alcuni fattori
competitivi, quali ad esempio gli in-
vestimenti in ricerca e sviluppo e la
capacità di aggredire i mercati esteri.
Nel contempo però possediamo
specifiche qualità che ci portano ad
essere apprezzati nel mercato mon-
diale, quali la flessibilità, l’attenzione
al cliente, la capacità di inventare,
la capacità di risolvere i problemi
in modo personalizzato; insomma il
Made in Italy è ancora apprezzato e
riconosciuto (e non solo in settori co-
me l’AltaModa) e abbiamo le capacità
e le competenze necessarie affinché
questa situazione si rafforzi sempre
più in futuro, ma nel contempo è
indispensabile che le aziende siano
supportate, con adeguati strumenti,
dal sistema Paese.”
Assofluid, così come altre associazio-
ni di settore, da tempo sta facendo
opera di divulgazione dei benefici del
processo di internazionalizzazione.
Come dovrebbero proporsi all’estero
le imprese italiane?
“Per quanto concerne il comparto
della potenza fluida, le imprese i-
taliane esportano circa il 65% della
propria produzione e ciò significa che
le aziende sono già molto orientate
verso i mercati esteri e con un note-
vole successo.
Ovviamente molto ancora può e deve
essere fatto, soprattutto nei paesi a
più alto tasso di crescita industriale,
dove diverse opportunità si stanno
aprendo per coloro che saranno in
grado di sfruttarle.
In questo contesto diventa però fon-
damentale il supporto degli enti pub-
blici a ciò preposti, in primis l’ICE, per
un adeguata promozione del Made in
Italy, ma anche di Simest e Sace, che
offrono strumenti indispensabili per
poter affrontare i mercati più lontani
e difficili.
Dal canto suo, Assofluid persegue la
sua campagna di internazionalizzazio-
ne, con la presenza alle più importanti
fiere di settore, anche attraverso l’or-
ganizzazione di collettive associative,
al fine di poter rappresentare e diffon-
dere sempre più la realtà industriale
italiana e in particolare quella dei
nostri associati”.
Si parla molto di ‘reti di impresa’.
Possiamo citare dei casi di aggrega-
zioni anche nel settore della potenza
fluida?
“Non sono a conoscenza di reti di
impresa costituite tra aziende del no-
stro settore, ma ciò non esclude che
ci siano iniziative rivolte a questa
forma operativa.
Personalmente ritengo fondamentale
che le imprese guardino attentamente
a questa possibilità, nata da una pro-
posta di Confindustria per spingere
a superare quella naturale diffidenza
che si ha tra concorrenti, per poter
così fruttare al meglio le specificità
di ciascuno nella complementarietà
della rete, indispensabile per una
efficace competitività con le grandi
multinazionale del settore.
Proprio per sottolineare l’importanza
e le opportunità che tale strumento
offre aziende, in occasione dell’As-
semblea associativa del 2011 abbia-
mo invitato Fulvio D’Alvia, dirigente
di Confindustria, a presentare questa
specifica iniziativa.
Ritengo auspicabile che nel prossimo
futuro sempre più imprese ricorrano
a questo importante strumento come
mezzo per sviluppare la propria com-
petitività sia in Italia che all’estero”.