Indagine Deloitte: fase delicata per il comparto auto

Pubblicato il 13 aprile 2022

Nonostante un periodo complicato per l’industria dell’auto a livello globale causato dalla pandemia, resta elevato l’interesse dei consumatori italiani (69%) verso la mobilità elettrica e ibrida, mentre nel nostro Paese le concessionarie (83%) resistono ai canali di vendita online nelle preferenze di acquisto dei veicoli. Sono queste le principali evidenze che emergono dalla Global Automotive Consumer Study 2022 (gennaio 2022), un’indagine di Deloitte condotta su oltre 26.000 consumatori in 25 Paesi esplorandone le più importanti novità e trend del settore automotive. Giorgio Barbieri, Automotive Sector Leader di Deloitte, ha commentato: “Il settore automotive sta attraversando una fase molto delicata: da un lato persistono le difficoltà legate alle interruzioni delle supply chain indotte dalla pandemia e allo shortage di componentistica elettronica. Dall’altro, nelle agende dei CEO si pone in modo sempre più marcato il tema della sostenibilità ambientale e della transizione elettrica, che apre diverse sfide per il settore. In questo quadro complesso e segnato dal continuo mutamento, abbiamo cercato di capire quali sono le aspettative dei consumatori che hanno intenzione di acquistare una nuova auto nei prossimi mesi o anni”. A livello globale, la maggior parte degli intervistati apprezza le tecnologie avanzate che caratterizzano i veicoli di nuova generazione, ma l’idea di pagare un sovrapprezzo per poterne usufruire frena alcuni potenziali acquirenti. Nella percezione dei consumatori, infatti, l’impiego di tecnologie sempre più innovative e sofisticate appare un requisito ormai necessario per differenziare i brand e i modelli sul mercato, ma è un costo di cui dovrebbero farsi carico le case produttrici stesse anziché trasferirlo agli acquirenti. Nel complesso, continua a crescere l’interesse verso i veicoli elettrici, anche se le preferenze variano sensibilmente fra i diversi mercati e aree geografiche. Se da un lato alcuni fattori continuano a spingere la domanda di veicoli più ecologici, dall’altro permangono elementi di criticità che ne frenano ancora l’adozione: in primis, i timori sull’autonomia di guida e sulla disponibilità di infrastrutture di ricarica.



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