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RMO 247 – Ottobre 2022

Scelte strategiche passate errate impongono di ridisegnare i modelli

Gli eventi che stanno caratterizzando in questo periodo il mondo – dalla crisi energetica al conflitto ucraino fino alla carenza di approvvigionamenti di materie prime – avranno non solo ripercussioni nel breve, come l’emergenza di gas che l’autunno farà deflagare nella sua drammaticità, ma stanno già ridisegnando un ordine di business globale completamente diverso da quello che finora abbiamo condiviso. Col quale dovremo abituarci anche a convivere ma soprattutto a esserne protagonisti nel nuovo ridisegno per evitare di subirlo. E che ci pone dinnanzi, in modo marcato e drammatico, scelte del passato che si sono rivelate oggi fallimentari. Come quella di ‘appaltare’ a specifiche aree del mondo delle produzioni strategiche. La Cina da tempo ha allargato, lentamente e silenziosamente, la sua sfera di influenza in terra africana, conquistando la pressoché egemonia nell’estrazione e produzione di materie prime strategiche, tra queste le cosiddette terre rare. A questo si aggiungono le conseguenze che la guerra in Ucraina sta generando, allargando il suo raggio di tensioni in altre aree del mondo. Tra queste l’Asia, e in particolar modo Taiwan dove si scontrano gli interessi di USA e Cina. Il Paese di Taipei è il maggior produttore mondiale di microchip e l’influenza su questa zona del mondo avrà ripercussioni anche sull’industria manifatturiera occidentale. La scelta di fornirsi di approvvigionamenti energetici, in percentuali maggioritarie all’interno del mix energetico, da un solo Paese, in questo caso la Russia, sta comportando conseguenze nel ridisegno di modelli industriali caratterizzanti il Sistema Paese. Un esempio viene dalla Germania, corazzata non solo europea ma anche mondiale del manifatturiero. Il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha spiegato come sia crollato il ‘modello di business tedesco’ che si basava sull’abbondanza di gas proveniente dalla Russia, più conveniente rispetto al gas proveniente da altre regioni. Un vantaggio competitivo che secondo il Governo teutonico ‘non tornerà presto, se mai tornerà’.

l.rossi@lswr.it
@lurossi_71