nuovi modelli organizzativi. Un viaggio
importante dal quale il giovane impren-
ditore tornerà ricco di entusiasmo e di
idee per modernizzare la sua attività.
È il 1927 quando Adriano Olivetti prende
in mano le redini dell’azienda e il nuovo
corso si fa chiaro sin da subito: sostituisce
tutta la dirigenza legata al padre con le
menti più brillanti del Politecnico laurea-
tesi a pieni voti e, insieme alle sua squa-
dra, si adopera immediatamente per mo-
dernizzare i luoghi del lavoro e il sistema
produttivo e sociale in toto. E l’azienda
decolla, in Italia ed all’estero. Tra il 1930
e il 1960 prende forma così la città indu-
striale di Adriano Olivetti. Partendo dalla
cittadina del canavese dove nel 1908 il
padre Camillo aveva fondato la ‘Ing. C.
Olivetti & C’, prima fabbrica italiana di
macchine per scrivere, che il pensiero di
Adriano Olivetti si materializza trasfor-
mando questo luogo in una realtà indu-
striale vibrante costantemente proiet-
tata verso il futuro. E che oggi la vede
protagonista della candidatura Unesco
‘Ivrea città industriale del XX secolo’.
Obiettivi produttivi e benessere sociale
trovano così la loro massima espressio-
ne urbanistica nella nuova Ivrea di Oli-
vetti, ed è questa la motivazione alla
base della candidatura Unesco di ‘Ivrea
città industriale del XX secolo’.
Ivrea e Olivetti: binomio inscindibile
Nel 1914, all’età di soli 13 anni, Adria-
no Olivetti fa la sua prima esperienza
come operaio all’interno dell’azienda di
famiglia: il confronto con “la monoto-
nia terribile e il peso dei gesti ripetuti
all’infinito davanti a un trapano o a una
pressa” fu per lui un’esperienza durissi-
ma che lo convincerà del fatto di come
fosse “necessario togliere l’uomo da
questa degradante schiavitù”. Un anno
dopo la laurea in ingegneria chimica
conseguita nel 1924, Adriano parte per
gli Stati Uniti dove trascorre sei mesi vi-
sitando le fabbriche più moderne, tra
le quali la Ford, nelle quali apprende i
Ivrea - Officine ICO (Image courtesy
of Gianluca Giordano).