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rmo
novembre/dicembre 2016
“La realtà aumentata è sicuramente un’altra area
che le aziende tengono d’occhio per potenziare le
modalità di interazione uomo-macchina. Nella vita
di tutti i giorni lavoriamo usando dispositivi molto
sofisticati, ma le interfacce d’uso sono ancora
molto tradizionali, con pulsanti e bottoni e spesso
una quantità insufficiente di informazioni a dispo-
sizione. Inoltre, il lavoro progettuale viene fatto
in 3D, salvo poi essere visualizzato su schermi che
lo riportano in 2D. La proiezione di modelli 3D che
possono essere esplorati in modalità tridimensio-
nale, realtà virtuale e realtà aumentata consentono
una sorta di interazione potenziata con l’ambiente
circostante, arricchita da una grande quantità di
informazioni, generate anche dall’introduzione
dell’IoT. Le applicazioni sono moltissime, in primo
luogo nella formazione della manodopera, sem-
plificando il training di nuovo personale nell’uti-
lizzo o nell’assemblaggio dei macchinari, fornendo
istruzioni in 3D direttamente sul campo. È possi-
bile per esempio potenziare le attività di customer
service, grazie all’interazione in tempo reale tra
la casa madre e il personale di assistenza presso
l’impianto dell’utente, consentendo al progettista
della macchina di vedere quello che vede il tecnico
presso l’utilizzatore. È possibile inoltre ottimizzare
il design progettuale, offrendo nuove modalità di
interazione tra costruttori e clienti, che possono
sperimentare già durante la progettazione un
modello 3D completo della macchina. Anche qui
le tecnologie esistono già, come i dispositivi Mi-
crosoft HoloLens o i Google Glass. Siemens PLM
Software dispone di prodotti basati sulla realtà
virtuale, come la soluzione Jack and Process Simu-
late Human, per aumentare ergonomia, efficienza
e sicurezza degli ambienti di lavoro impiegando
modelli umani, scalabili in un’ampia varietà di ti-
pologie. Insieme ad altri prodotti, stiamo attual-
mente lavorando al rilascio di nuove release che
aggiungono funzionalità abbinate alle tecnologie
indossabili di realtà aumentata“.
Che atteggiamento hanno le aziende al pro-
spettarsi di queste nuove tecnologie?
“In occasione di diversi incontri con gli utilizza-
tori, personalmente sono rimasto molto sorpreso
dall’impazienza e dalla curiosità che le aziende
hanno di provare queste tecnologie: c’è un gran-
dissimo desiderio di cambiamento nei modi in cui
operano attualmente. La pressione competitiva è
tra i driver più importanti alla base di questo in-
teresse: basti pensare che in fatto di Industry 4.0
la quantità di investimenti e di capacità messa in
campo dalla Cina è oggi cinque volte superiore a
quella degli USA, Paese che insieme alla Germania
si tende invece a pensare in prima linea in questo
ambito. Ciò deve fare riflettere: abbracciare il cam-
biamento è fondamentale per stare al passo con
l’evolversi della tecnologia e le aziende che non lo
faranno vedranno il loro business ridotto. Alcune
previsioni dicono che metà delle aziende presenti
oggi sul mercato non esisterà più tra 5 o 10 anni.
Occorre pensare oggi a come innovare i processi, a
come rendere le macchine più facili da utilizzare,
a come fornire ai clienti tutte le informazioni di
cui abbisognano nel modo corretto, al momento
giusto e addirittura prima che le cose succedano.
Si tratta di cambiamenti di business che stanno già
accadendo, in una molteplicità di direzioni, e le
aziende devono tenerne conto per non farsi trovare
impreparate“.
@marcocyn
È opinione condivisa che Industry 4.0 avrà un ruolo da protagonista nel futuro dell’industria manifatturiera.