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rmo
settembre 2016
COVER STORY
dei prodotti e vengono simulate situazioni estreme
di utilizzo. Hema offre tutto questo anche come ser-
vizio. Così gli utilizzatori possono avere la certezza
che anche i loro prodotti specifici soddisfino i mas-
simi requisiti imposti dall’impiego pratico.
La maggior parte dei test condotti da Hema consiste
in analisi della durata utile, per esempio con corse e
accelerazioni massime in funzionamento a secco per
raggiungere il massimo livello di usura. In alcuni casi
vengono effettuati test pratici su 1,5 milioni di cicli e
oltre. Gli esperti di Hema, tra le altre cose, verificano
il comportamento dei materiali allo stress (rotture,
abrasioni ecc.), la formazione di cricche nelle intela-
iature di supporto e l’usura delle guide di scorrimento
o delle guide a rulli. “Altri test possono mirare anche
alle forze dinamiche”, spiega Lars Najorka operante
nel settore di ricerca e sviluppo dei prodotti Hema.
“Alcuni esempi sono la forza di richiamo delle coper-
ture durante l’estensione o la compressione. Oppure il
comportamento delle forze di precarico delle lamelle
per stabilire la durata utile di una copertura”. Secondo
Najorka, la forza di precarico è, inoltre, determinante
per la tenuta contro l’infiltrazione di liquidi.
Originariamente gli esperti della Hema eseguivano
solo singoli test specifici nel settore delle molle a
spirale. Lo sviluppo continuo nella costruzione delle
macchine utensili e i nuovi materiali introdotti per il
settore delle coperture hanno spinto Hema a costruire,
nella sede aziendale di Seligenstadt, un’area dedicata
ai test. Il banco prova che vediamo oggi è stato creato
dalla Hema nel 2006, poi è stato costantemente svilup-
pato fino a diventare una zona di test completa.
Svariate prove di carico.
Hema utilizza questa at-
trezzatura sia per la propria gamma di prodotti di
serie, sia per i prodotti personalizzati. Hema prova
tutti i prodotti della sua gamma a catalogo nel settore
delle coperture protettive, tra cui coperture per assi
X, Y e Z, tetti, elementi avvolgibili (con relativi azio-
namenti) e sistemi completi a parete. Nell’area dedi-
cata alle prove, vengono ‘maltrattati’ anche singoli
componenti come morsetti, tessuti, materiali utilizzati
per la produzione dei soffietti, sistemi di sospensione e
scorrimento e geometrie delle lamelle (che, tra le altre
cose, determinano il precarico e quindi definiscono
la tenuta contro l’infiltrazione di liquidi). Sugli assi di
grandi dimensioni (orizzontale e verticale) è possibile
provare coperture con lunghezza di estensione fino a
6 m. Sugli assi più piccoli si possono eseguire prove di
coperture con lunghezza di estensione da 1,5 a 2 m.
Nel quadro dei test è possibile simulare applicazioni
dinamiche con varie rampe di frenata, accelerazione e
fermata fino a 20 punti sulla traiettoria.
I criteri di prova dipendono dal test, spiega Najorka:
“Per i test semplici valutiamo i materiali utilizzati,
ad esempio, solo per quanto riguarda l’abrasione
o la fatica del materiale stesso alla piegatura. Per
le coperture o i sistemi completi a parete, invece,
esaminiamo anche l’omogeneità dello scorrimento,
il livello di rumorosità e l’usura”.
Le applicazioni sono un riferimento.
In un
progetto, in stretta collaborazione tra la divisione
vendite, il reparto progettazione e l’utente, viene
sviluppato un nuovo prodotto (per esempio una pa-
Una prova semplice del materiale dura da una a due settimane. Un test
completo può richiedere anche fino a tre mesi e mezzo.
I tecnici Hema simulano applicazioni dinamiche con varie rampe di frenata,
accelerazione e fermo fino a venti punti sulla traiettoria.