finitura
Ucif (Unione Costruttori
Impianti di Finitura),
associata ad Anima, ha
tra i suoi servizi anche
lo studio e la soluzione
di problemi di carattere
tecnico e normativo. I
quesiti vanno inviati a:
info@ucif.neta cura di
rmo
aprile 2015
14
Il 2015èunanno importanteper laqualità: durante
la seconda metà dell’anno sarà varata la nuova ISO
9001:2015 che cambierà drasticamente, non solo
nella forma ma anche nel contenuto, il modo di
concepire laqualitàaziendale. Lanuova9001 infatti
avrà una struttura diversa da quella pubblicata nel
lontano 2008, sarà articolata in 10 capitoli con un
importante focus sulla gestione del rischio. Inoltre
la nuova norma, o almeno quello che ad oggi si
conosce della bozza finale in fase di approvazione
ultima, prevede unamaggiore enfasi sull’approccio
per processi, una maggiore applicabilità ai servizi
rispetto al passato e una minore rilevanza degli
aspetti documentali ‘obbligatori’.
Come abbiamo più volte detto, anche in occasione
dell’appuntamento informativo organizzato da
Ucif lo scorso 27 marzo 2014 durante il quale un
funzionario UNI ha condiviso con più di un anno di
anticipo leprimenovità indiscussionea livello inter-
nazionale sulla 9001, si tratta di una vera e propria
sfida culturale non solo per chi deve applicarla (in
primisleaziende),mapertuttelerealtàcheruotano
intorno a questa importante norma (istituti di certi-
ficazione, organismi di audit, consulenti emercato).
Nello specifico, per quanto concerne il concetto di
‘rischio’ l’AnnexSLdellanorma inseriscedellenovità
importanti ampliando il significato stesso di rischio
a tutti i fattori interni ed esterni rilevanti rispetto
alle finalità aziendali e alla sua direzione strategica.
L’azienda deve determinare i rischi e le opportunità
cheènecessarioaffrontareper fornireassicurazione
che il sistema di gestione possa conseguire gli esiti
previsti, prevenire o ridurre gli effetti indesiderati,
conseguire il miglioramento continuo; in più deve
definireemettere inpraticaazioni ingradodi agire
nei confronti di rischi e opportunità integrando in
manieraomogenea tali azioni nei processi aziendali
e valutando l’efficacia dei risultati.
Non a caso si passa a una nuova metodologia di
gestione del rischio esemplificata nella dicitura del
‘RiskBasedThinking’, unnuovoapprocciochepone
il pensiero strategico e operativo prima della mera
lavorazione industriale, perché prima di ogni fase
produttiva c’è sempre una decisione strategica ed
una valutazione economico-sociale. È chiaro che la
normanonscendenel dettagliodel singolometodo
di gestione del rischio ma lascia ampia autonomia
all’azienda di definire l’approccio più aderente al
proprio mercato, al proprio prodotto, alla propria
struttura organizzativa, al settore in cui opera e a
tutte le variabili (interne ed esterne) che costitu-
iscono l’ecosistema aziendale. Questa non deve
essere vissuta come una deregolamentazione del
concetto di ‘gestione del rischio’ bensì come la de-
cisione di affidare alla singola azienda, che conosce
meglio di chiunque altro il contesto in cui opera, la
modellizzazione di unmetodo proprio che affronti
ilrischioinnanzituttodaunpuntodivistastrategico-
culturale e in seguitopossa risolverlo inmanierapiù
pratica; uno schema sicuramente molto meno ri-
gidoche inpassato, soprattuttodaunpuntodi vista
delle prescrizioni (non si parlerà più di ‘manuale
della qualità’) con maggiore libertà/autonomia per
leorganizzazioni di progettareedattuare il proprio
SistemaQualità.
Niente però che debba spaventare le aziende, anzi
per un tessuto industriale come il nostro fatto di re-
altà aziendali di piccole e medie dimensioni, appli-
care unmetodo proattivo di analisi dei rischi e delle
opportunità non richiederà analisi sofisticate né ri-
voluzioni nel lavoro quotidiano; è chiaro che invece
più aumentano le dimensioni aziendali e la com-
plessitàdelmercatoesternoepiùsarànecessarioun
approcciostrategico-predittivononchéculturaleper
affrontare le situazioni che si verificheranno (non si
parla più di sole ‘azioni preventive’ come specifico
requisito della 9001:2008).
La ratio che è stata alla base del lavoro per l’aggior-
namento della 9001 è la speranza che la qualità in-
tesa a 360° resti non solo un valore differenziante
perlenostreimpresemaunaprioritàassolutaalfine
di migliorare la vita dei cittadini.
Nuova
ISO 9001
e il
concetto
di rischio