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settembre 2014
gnostica che la ricarica è in esaurimento: in soli 15 minuti
l’operatore può cambiare autonomamente la cartuccia,
tipicamente due volte l’anno, e la produzione può ripartire.
I sistemi della famiglia Plus sono basati su sorgente a C0 2
e sono specializzati per le lavorazioni sui materiali plastici:
acrilici, polimeri tagliabili con laser (a esclusione del PVC,
materiale potenzialmente pericoloso per i macchinari in
quanto al contatto con il laser emette diossina che corrode
la macchina ed è nociva per l’uomo). L’alta qualità dei tagli
di questi sistemi è stata ulteriormente elevata grazie all’in-
troduzione dei sistemi di riduzione della fiamma: i polimeri,
infatti, una volta tagliati possono emettere del pulviscolo
che, al contatto con il laser, si incendia. Questonon riducedi
una virgola la performance dellamacchina, ma può pregiu-
dicare la qualità del taglio.
Flessibilitàproduttiva.
Isistemidisoffiaggiointrodottida
CutlitePenta,societàdelGruppoEl.En.,perlariduzionedella
fiamma intervengono eliminando questo pericolo. Figlie di
un’esperienza ventennale nell’ambito della realizzazione
di queste soluzioni, le macchine Plus di ultima generazione
sono adatte anche per il taglio dei metalli, ‘specializzabili’
tramite l’introduzione dei laser fibra. Le nuove macchine,
inoltre, hannoun controllo ‘user friendly’ per programmare
il taglio, unaparametrizzazioneottimizzatae laderivazione
del taglio da disegno/grafica e sono dotate, infine, di una
configurazione ibrida a ‘ottiche e laser volanti’. Ciò significa,
a differenza delle soluzioni che si occupanodi lavorazioni al
volo, che ilmacchinariopossiedeunassesucui vieneposizio-
definiscono ‘al volo’, ovvero quando, come avviene per la
marcatura, per il taglio di superfici plastiche o metalliche, il
prodotto scorre ad altissima velocità sotto il fascio laser che
compie la lavorazione. In questo caso è come se il laser ‘in-
seguisse’ il prodotto per lavorarlo e quindi risulta necessario
che intensità, densità e potenza del raggio siano costanti.
Due importanti fattori.
Aquesto si aggiungonoaltri due
fattori importantissimi. Le quattro versioni delle sorgenti
che attraversano lo spettro dai 350 agli 850Wcondividono
il ‘case’ esterno, l’hardwaredellamacchina.Questovuol dire
chesorgenti dimedesimedimensioni sono ingradodi gene-
rare raggi di diversa potenza e intensità e quindi di svolgere
lavorazioni diverse. Si può così modulare l’investimento,
acquistando una sola macchina e modificando, eventual-
mente, solo la sorgente laser adattando la conseguente
flessibilità produttiva: oggi posso fare una lavorazione, do-
mani un’altra, ma sfrutto lo stesso macchinario, riducendo
l’ulteriore investimento solo a una parte di esso.
Infine un ultimo aspetto: una sorgente che non è più in
grado di generare il laser deve essere ‘rigenerata’ rispeden-
dola alla casa produttrice. È il caso dei sistemi sigillati, tipici
dellaconcorrenzadi El.En. Inquesti casi, però, si puòassistere
o a prolungati tempi di fermo oppure si configura la neces-
sità di un macchinario muletto o ridondante che effettui le
lavorazioni al posto del macchinario fermo per ‘ricarica’.
Nel caso di El.En., invece, è sufficiente sostituire la cartuccia
scarica con una nuova, spedita dalla casa madre nel mo-
mento in cui il macchinario segnala attraverso l’autodia-
A sinistra, la sorgente laser CO2 Self-Refilling RF777, a destra la stessa sorgente con bombolino aggiuntivo.
A sinistra, Plus LMCP
3020, sistema di taglio
laser CO2 per materie
plastiche; a destra, testa
di scansione ScanFiber.