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GENNAIO
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FEBBRAIO
2016
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Il commercio estero della meccanica italiana, I semestre 2015 (dati Ufficio Studi Anima).
A sinistra Alberto Caprari, presidente di Anima.
ma, secondo i quali la produzione è
in costante incremento. Nel 2015 la
meccanica italiana ha prodotto tec-
nologie e componentistica per un
totale di 44 miliardi di euro, valore
in aumento (+1,3%) rispetto all’anno
precedente. Il 2016 prevede già un
+0,7%per la produzione, che toccherà
i 44,3 miliardi di euro. Direttamente
proporzionale alla produzione, il dato
delle esportazioni è in crescita conti-
nua. Nel 2015 si sale a 25,7 miliardi
di euro con un +1,3% sul 2014. Esa-
minando i dati export del primo se-
mestre 2015, si nota una distribuzione
che privilegia i Paesi dell’Europa a 28
(42%) dove il nostro export continua
a crescere (+3,9%); significativa anche
la quota di esportazioni verso il Nord
America (11%), che sta dimostrando
una forte attrattività per la nostra
meccanica che raggiunge un +14,1%
sul 2014. La situazione geopolitica è
la lente attraverso cui leggere il calo
(-13,4%) della vendita dell’italianità
nei Paesi ExtraUE. Se si confronta il
primo semestre 2014 con quello 2015
per la sola Russia il calo (-40,8%) è
giustificato con evidenti riferimenti
alla battuta d’arresto dovuta alle san-
zioni russe.
Previsioni per il 2016
Secondo le stime 2016, il dato è de-
stinato ad aumentare a +1,4% fino a
raggiungere i 26,1 miliardi di euro
con una quota export/fatturato del
59%. L’occupazione rimane stabile
mentre il valore degli investimenti
rafforza il trend positivo: nel 2015 si
registra un +1,2%rispetto al 2014 e nel
2016 un ulteriore +1%. “Innovazione,
efficienza e nergetica, utilizzo di
fonti rinnovabili sono tutti elementi
che caratterizzano lo sviluppo delle
tecnologie che la manifattura italiana
ha già e sta sviluppando al meglio,
declinandola in ogni settore ed ap-
plicazione - ha aggiunto Caprari - che
la portano a essere sempre tra le pri-
me posizioni nel mondo, in comparti
come la componentistica per l’indu-
stria, le food-tecnologies, l’industria
dell’acqua e dell’energia, l’oil&gas
ecc., tutti comparti strategici che A-
nima notoriamente rappresenta. Le
aziende che vogliono crescere oggi
devono tenere conto anche delle deci-
sioni prese dai 150 capi di Stato riuniti
a Parigi in occasione della Cop21”.
L’eco del recente summit sul clima di
Parigi non potevamancare di risuona-
re nell’ambito di Anima, la Federazio-
ne delle associazioni nazionali dell’in-
dustria meccanica varia e affine: la
decisione di limitare le emissioni di
CO
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, assunta anche da Paesi come
Usa e Cina, impatterà fortemente a
livello mondiale sul modo di fare
impresa nei prossimi decenni. Ne è
convinto Caprari, che ne ha fatto un
chiaro cenno durante la presentazio-
ne dei dati relativi al 2015 seguita dalla
cerimonia di premiazione delle azien-
de che hanno raggiunto il traguardo
dei 20 e dei 50 anni di vita associativa:
“Le eccellenze manifatturiere italiane
sono già ben orientate in senso eco-
sostenibile, con particolare attenzione
all’efficienza energetica e all’utilizzo di
fonti rinnovabili, e non potranno che
beneficiare in modo significativo di
quanto deciso alla COP21”.
Quanto alle prospettive e agli impegni
per il 2016, Caprari si è soffermato
su alcune linee direttrici. Anzitutto
l’internazionalizzazione, vista anche
importanza dell’export per l’industria
meccanica.
Si tratterà di proseguire su questa
strada, anche in rapporto con le isti-
tuzioni e le organizzazioni preposte:
varie iniziative sono già allo studio.
Poi la sorveglianza del mercato, “che
è un’esigenza di tutta la manifattura
italiana e non deve essere percepita
come un concetto astratto. Chiediamo
quindi di monitorare con ancora più
impegno i fenomeni di contraffazione
e di concorrenza sleale che minac-
ciano lo sviluppo di molte nostre
eccellenze”.