progettare
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ottobre
2015
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forma. Octopus può operare a qualsiasi
profondità marina. Un altro prototipo è
rappresentato dal progetto PoseiDrone
un robot marino dal corpo morbido in
grado di nuotare, camminare su diversi
fondali e afferrare oggetti. Il robot, in
grado di muoversi grazie alla propulsio-
ne marina, ricalcando la modalità che
viene usata dal polpo per nuotare, il
sifone artificiale di cui è costituito viene
ripetutamente‘strizzato’perespellereve-
locemente l’acqua e permettere al robot
di muoversi. Secondo gli sviluppatori,
PoseiDronepotràessereutilizzatoinsup-
porto a varie applicazioni marine, come
la pulizia di aree marine, l’esplorazione,
il monitoraggio delle acque e perfino
operazioni di soccorso.
@gapeloso_65
Invece, la versione completanellapiatta-
forma a otto braccia è dotata di motori
basati su leghe a memoria di forma
disposti seguendo l’anatomia naturale”.
Queste braccia (i tentacoli) sono coperte
con una pelle sensorizzata con sensori
di contatto e di deformazione e ventose
passive. Le applicazioni: endoscopi per
usoumano, agricoltura, per esplorazioni
marine in relitti e sulla barriera corallina,
non possibile con sistemi rigidi.
Rigidamente morbido
La caratteristica più interessante dal
punto di vista robotico è che il polpo in
natura è completamente privo di qualsi-
asi struttura rigida, non ha lo scheletro.
Nonostanteciò,all’occorrenza,èingrado
disvilupparenotevoliforzeomanipolare
oggetti con estrema destrezza. Gli scien-
ziati, studiando il polpo e ispirandosi a
esso, le braccia del robot Octopus sono
state realizzare interamente con mate-
riali morbidi, ma in grado di diventare
rigidi quando necessario e permette di
sviluppare forze.
Octopus rappresenta un’innovazione
rispetto alla robotica classica basata su
strutture rigide, ed è stato infatti rico-
nosciuto a livello internazionale come
progetto che ha gettato le fondamenta
della soft robotics. Questo comparto
della robotica è riconosciuta a livello
internazionale come una delle direzioni
di sviluppo più promettenti della roboti-
ca, soprattutto per la biorobotica, con il
potenziale di realizzare una generazione
di robot al servizio dell’uomo. Le parti
morbide del sistema presentato a Ex-
po sono costruite in silicone, la guaina
esterna in PET e molle a memoria di
Le capacità percettive delle piante
Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, pioniere della neurobiologia vegetale, ha pre-
sentato a Expo Milano 2015 la sua ricerca sull’intelligenza delle piante, mostrando come
queste abbiano capacità percettive a noi sconosciute. Le capacità percettive delle piante
sono state esemplificate attraverso un software realizzato appositamente, che trasforma
gli stimoli elettrici creati dalle piante in immagini e colori. Il pubblico poteva interagire con
le piante e vedere le diverse reazioni agli stimoli. Il sistema NI cDAQ-9191La di National
Instruments registrava i segnali elettrici che vengono acquisiti tramite elettrodi, che derivano
dall’interazione uomo-pianta. Esso acquisisce gli stimoli elettrici e li trasmette via WiFi a un PC
di supervisione, che li elabora secondo alcuni algoritmi gestiti da un software, che permette
la proiezione delle luci colorate.
Le braccia (i tentacoli) sono coperte con una pelle sensorizzata con
sensori di contatto e di deformazione e ventose passive.
Cecilia Laschi della Scuola Superiore Sant’Anna.