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progettare

393

ottobre

2015

51

forma. Octopus può operare a qualsiasi

profondità marina. Un altro prototipo è

rappresentato dal progetto PoseiDrone

un robot marino dal corpo morbido in

grado di nuotare, camminare su diversi

fondali e afferrare oggetti. Il robot, in

grado di muoversi grazie alla propulsio-

ne marina, ricalcando la modalità che

viene usata dal polpo per nuotare, il

sifone artificiale di cui è costituito viene

ripetutamente‘strizzato’perespellereve-

locemente l’acqua e permettere al robot

di muoversi. Secondo gli sviluppatori,

PoseiDronepotràessereutilizzatoinsup-

porto a varie applicazioni marine, come

la pulizia di aree marine, l’esplorazione,

il monitoraggio delle acque e perfino

operazioni di soccorso.

@gapeloso_65

Invece, la versione completanellapiatta-

forma a otto braccia è dotata di motori

basati su leghe a memoria di forma

disposti seguendo l’anatomia naturale”.

Queste braccia (i tentacoli) sono coperte

con una pelle sensorizzata con sensori

di contatto e di deformazione e ventose

passive. Le applicazioni: endoscopi per

usoumano, agricoltura, per esplorazioni

marine in relitti e sulla barriera corallina,

non possibile con sistemi rigidi.

Rigidamente morbido

La caratteristica più interessante dal

punto di vista robotico è che il polpo in

natura è completamente privo di qualsi-

asi struttura rigida, non ha lo scheletro.

Nonostanteciò,all’occorrenza,èingrado

disvilupparenotevoliforzeomanipolare

oggetti con estrema destrezza. Gli scien-

ziati, studiando il polpo e ispirandosi a

esso, le braccia del robot Octopus sono

state realizzare interamente con mate-

riali morbidi, ma in grado di diventare

rigidi quando necessario e permette di

sviluppare forze.

Octopus rappresenta un’innovazione

rispetto alla robotica classica basata su

strutture rigide, ed è stato infatti rico-

nosciuto a livello internazionale come

progetto che ha gettato le fondamenta

della soft robotics. Questo comparto

della robotica è riconosciuta a livello

internazionale come una delle direzioni

di sviluppo più promettenti della roboti-

ca, soprattutto per la biorobotica, con il

potenziale di realizzare una generazione

di robot al servizio dell’uomo. Le parti

morbide del sistema presentato a Ex-

po sono costruite in silicone, la guaina

esterna in PET e molle a memoria di

Le capacità percettive delle piante

Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, pioniere della neurobiologia vegetale, ha pre-

sentato a Expo Milano 2015 la sua ricerca sull’intelligenza delle piante, mostrando come

queste abbiano capacità percettive a noi sconosciute. Le capacità percettive delle piante

sono state esemplificate attraverso un software realizzato appositamente, che trasforma

gli stimoli elettrici creati dalle piante in immagini e colori. Il pubblico poteva interagire con

le piante e vedere le diverse reazioni agli stimoli. Il sistema NI cDAQ-9191La di National

Instruments registrava i segnali elettrici che vengono acquisiti tramite elettrodi, che derivano

dall’interazione uomo-pianta. Esso acquisisce gli stimoli elettrici e li trasmette via WiFi a un PC

di supervisione, che li elabora secondo alcuni algoritmi gestiti da un software, che permette

la proiezione delle luci colorate.

Le braccia (i tentacoli) sono coperte con una pelle sensorizzata con

sensori di contatto e di deformazione e ventose passive.

Cecilia Laschi della Scuola Superiore Sant’Anna.