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progettare 383
SETTEMBRE
2014
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visione per qualche mese a una nota
azienda produttrice di beni a largo
consumo e di servizi.
Grazie ai riscontri positivi ottenuti dal
suo primo prototipo, Ocme ha così
iniziato a produrre e vendere navette
LGV in serie, completando l’intero
ciclo dall’imballaggio al fine linea.
L’obiettivo, però, era quello di sod-
disfare le esigenze dei clienti che
richiedevano non solo il fine linea,
ma anche le navette, e questo sia
per un discorso di automazione, vale
a dire ottimizzazione e risparmio di
tempo, sia per garantire una mag-
giore sicurezza sul posto di lavoro,
evitando così spiacevoli incidenti.
Infatti, i carrelli elevatori sono una
tra le maggiori cause d’incidenti sul
posto di lavoro, spesso gravi o ad-
dirittura mortali.
Proprio per garantire la massima
affidabilità e sicurezza, Ocme ha
puntato a realizzare una macchina
in cui fossero curati tutti gli aspetti
nel dettaglio ed è per questo motivo
che si è rivolta a Sick. “Abbiamo
cercato un fornitore che fosse al top,
riconosciuto dai nostri clienti, e che
fosse in grado di garantire i nostri
stessi valori; a volte quasi imposto
dai nostri clienti internazionali” ci
spiega Paolo Miceli. “Ocme fornisce
prodotti medio alti distribuiti in tutto
il mondo, quasi più di15.000 pezzi,
quindi anche lo standard qualitativo
dei componenti installati deve essere
necessariamente di alto livello”.
Automazione e sicurezza
Nel dettaglio su alcuni modelli LGV
Ocme, oltre ai 4 laser scanner di
sicurezza di Sick (serie S300 posti
sui lati e serie S3000 posti sui due
fronti di marcia) che coprono inte-
ramente il veicolo per la sicurezza
delle persone, sono montati anche
3 laser scanner anticollisione S100
che hanno la funzione di rilevare la
presenza di eventuali ostacoli sul
progettato da Ocme: un CAD per
disegnare i percorsi della navetta,
un gestore del traffico per disporre
di più veicoli LGV nell’impianto, un
sistema di supervisione dell’impian-
to e il software del veicolo stesso.
Nel mondo dei costruttori di navette
laser-guidate LGV si possono per-
seguire due strade: ci si rivolge a
un fornitore che offre un pacchetto
completo, comprensivo di tutti gli
strumenti di sviluppo (hardware e
software), ossia pronto per l’instal-
lazione e la produzione, oppure si
deve realizzare un software che ge-
stisca le informazioni provenienti da
diversi sensori per la navigazione del
veicolo. Ocme ha scelto la seconda
opzione per diverse ragioni, tra le
più importanti quella di mantenere il
know-how all’interno della sua socie-
tà. Questa soluzione ha sicuramente
comportato un notevole impegno
iniziale, ma ha altresì consentito di
avere il pieno controllo della soluzio-
ne sviluppata.
La realizzazione
Dopo quasi più di sette mesi di la-
voro, nel 2004 Ocme ha realizzato il
primo prototipo, dandolo in conto
tragitto dei veicoli, come ad esempio
un carroponte sospeso oppure un
muletto parcheggiato erroneamente
in un’area vietata. I tre sensori S100
vengono utilizzati per rilevare carichi
sospesi su tre piani diversi in funzio-
ne della velocità della navetta: uno
per distanze elevate, quando è ri-
chiesto un movimento molto rapido,
uno per distanze intermedie, quando
la velocità è moderata e l’ultimo per
distanze molto ravvicinate, quando
lo spostamento è molto lento. In
questo modo viene attivato un sen-
sore piuttosto che un altro in base
alle necessità del momento.
Il veicolo automatico è stato com-
pletamente rinnovato sia dal punto
vista meccanico, con un nuovo di-
segno del telaio che ridistribuisce i
pesi ottimizzando il baricentro della
macchina in modo da trasportare, a
parità d’ingombro, carichi maggiori,
e sia del punto di vista elettrico, pas-
sando da una tecnologia classica,
quindi da un pc industriale con delle
schede I/O che andavano a governa-
re tutti i sensori della macchina, a
una tecnologia più avanzata in cui
viene utilizzata una sola scheda di
rete CANOpen che gestisce, tramite
questo bus di campo, tutti i sensori
del veicolo.
La navetta e l’isola robotizzata realiz-
zate da Ocme fanno sì che non siano
necessari i trasportatori di pallet. Un
esempio tipico è quello dell’ope-
ratore che vede che sta finendo la
bobina nella macchina fardellatrice e
con un palmare chiama la missione
cosicché la navetta vada a prendere
il pallet con la bobina in magazzino
e la porti alla destinazione richiesta.
Grazie agli scanner di sicurezza
Sick S300, installati sui veicoli LGV,
gli incidenti al personale presente
all’interno dell’impianto sono scon-
giurati.
I veicoli prodotti da Ocme, voluta-
mente, si inseriscono nella fascia
Navetta Ocme modello Auriga.
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