fluidotecnica
408
SETTEMBRE
2017
31
pneumatica e a una quasi stagnazione
dell’oleodinamica.
L’anno in corso
L’andamento del primo trimestre del
2017 lascia intravedere segnali inco-
raggianti per i due comparti, che por-
terebbero l’intero settore a confermare
il trend positivo del 2016, con probabili
incrementi sia per la pneumatica sia
per l’oleoidraulica.
La produzione dell’oleoidraulica è au-
mentata dello 0,9%, il mercato dello
0,8% e l’export dello 0,5%.
L’unica voce negativa risulta essere
quella dell’import, con un calo percen-
tuale di 0,6 punti.
Lapropensione all’export delle aziende
costruttrici italiane cala al 65,2% (dal
65,4% del 2015): comunque sempre
cinque punti percentuali in più rispetto
al 2009.
ve, come nel biennio precedente, alle
aziende della pneumatica, sia italiane
sia importatrici.
In termini assoluti, rispetto al 2015, gli
addetti dell’oleoidraulica sono cresciu-
ti di 221 unità, mentre gli addetti della
pneumatica sono cresciuti di 162 unità,
per un totale di 383 occupati in più.
Si ricorda che il numero di addetti del
settore qui riportato non considera gli
addetti delle aziende che operano in
questo settore attraverso la semplice
distribuzione di componentistica ole-
oidraulica e pneumatica e/o l’assem-
blaggio dei componenti stessi.
Dopo il rallentamento del 2015, nel
2016 il settore ha conosciuto una di-
screta ripresa, grazie all’aumento della
domanda interna per oltre tre punti,
quindi di nuovo meglio di quanto fatto
dalle esportazioni.
L’anno 2016 è stato, dunque, caratteriz-
zato da una crescita della produzione
(+2,5%), di poco inferiore a quella del
consumo interno (+3,1%).
Il ‘fluid power’ in Italia nell’anno 2016
supera i tremiliardi di eurodi produzio-
ne, con un mercato interno che sfiora
i due miliardi di euro.
Il saldo della bilancia commerciale
resta positivo, con un valore superiore
a un miliardo di euro.
La profonda crisi che ha investito l’e-
conomia mondiale nel 2009 ha ridi-
mensionato questo importante settore
dell’industria manifatturiera italiana
e, nonostante il recupero iniziato nel
biennio 2010-2011, al termine dell’an-
no 2016 il comparto oleoidraulico
non recupera completamente i valori
pre-crisi, al contrario del comparto
pneumatico, ormai attestato su livelli
notevolmente superiori.
L’analisi disgiunta dei due comparti ci
rivelaunandamentoalquantodisomo-
geneo tra oleoidraulica e pneumatica
per quanto riguarda le variazioni per-
centuali delle voci oggetto di indagine.
Appare evidente come il risultato
globale del ‘fluid power’ italiano sia
imputabile a una buona crescita della
ADDETTI DELLA POTENZA FLUIDA
IN ITALIA NEL 2016
Var.
16/15
OLEOIDRAULICA
16.788
1,3%
Costruttori
15.382
1,6%
Importatori
1.406
-1,5%
PNEUMATICA
5.814
2,9%
Costruttori
4.769
2,6%
Importatori
1.045
4,1%
TOTALE
22.602
1,7%
LA POTENZA
FLUIDA IN ITALIA
2016
(Milioni €)
Var.
16/15
Produzione
3.033
+2,5%
Export
1.907
+2,0%
Import
867
+2,4%
Mercato
1.993
+3,1%
Bilancia
commerciale
1.040
Export/Produzione
62,9%
Import/Mercato
43,5%
Diminuisce anche l’incidenza dell’im-
port sul mercato: si passa dal 36,6%
del 2015 all’attuale 36,1%.
La bilancia commercialemigliora di cir-
ca diecimilioni di euro rispetto all’anno
precedente, confermando un saldo
positivo di oltre un miliardo di euro.
Per il 2017, visti i dati dei primi mesi
sia per l’export che per l’import, si
prevede una sostanziale stabilità del
saldo della bilancia commerciale, con
variazioni minime.
I risultati dell’oleoidraulica del 2016,
per aree geografiche, ci mostrano
un’ottica di mercato alquanto con-
solidata (da anni) nel settore, con il
Nord-Est detentore del 50% circa del
mercato italiano dell’oleodinamica e
il Nord-Ovest con una quota vicina
al 41%. Le variazioni registrate nel
2016 non hanno modificato in modo
sostanziale le mappature e le quote