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Il meccanismo che attraverso la deformazione permette la formazione di uno strato superficiale di solfuro.
RICERCA
Il principio usato per ridurre l’attrito
superficiale è molto flessibile, e Va-
renberg suggerisce che sia possibile
ottenere risultati simili anche con
procedimenti diversi dalla pallina-
tura, come la lappatura, la leviga-
tura, la bronzatura, la pallinatura
laser (laser shock peening). Questo
renderebbe il processo ancora più
facile da adattare a svariati campi e
utilizzazioni. I ricercatori progettano
di continuare a esaminare i prin-
cipi fondamentali e i meccanismi
fisico-chimici che hanno consentito
risultati così notevoli.
“Questo percorso diretto e scalabile
per ottenere bassissimi coefficienti di
attrito apre nuovi orizzonti per l’in-
gegneria delle superfici, e potrebbe
ridurre significativamente le perdite
di energia su scala industriale”: af-
ferma Varenberg. “Inoltre le nostre
scoperte potrebbero risultare in un
cambiamento di paradigma nell’ar-
te della lubrificazione, e aprire un
nuovo filone nella scienza nell’inge-
gneria delle superfici, data la gene-
ralità dell’idea e l’ampio spettro di
potenziali applicazioni”.
Alla nostra domanda su quanto bi-
sognerà attendere prima che la sua
tecnologia venga adottata a livello
industriale, e in quali settori è più
probabile che avvenga, il professor
Varenberg ci ha risposto: “In linea
di principio, questa tecnologia può
essere sfruttata ovunque ci sia un
contatto che necessita di lubrifica-
zione. Mi è però impossibile stimare
quanto tempo ci vorrà per trasferire
verso l’industria questi risultati. Se
troveremo un partner industriale po-
trebbe succedere in un paio d’anni,
altrimenti i tempi potrebbero essere
lunghissimi”.
@Vanamonde65