dicembre 2012
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nifatturiera d’Europa. Le giovani gene-
razioni, quelle che dovrebbero trainar-
ci fuori dalla crisi, sono le più penaliz-
zate. La valorizzazione del merito è il
primo gradino per dare prospettiva: è
importante che gli studenti con mag-
giori capacità, indipendentemente
dalle condizioni economiche, abbiamo
spazio per emergere e sviluppare i pro-
pri talenti.
Come Giovani Imprenditori credia-
mo fortemente nell’inserimento della
cultura d’impresa nei programmi di-
dattici delle scuole, nella creazione di
un sistema obbligatorio di stage retri-
buiti da compiersi nell’ultimo anno di
laurea, nel sostegno alla ricerca con lo
strumento del credito d’imposta. Allo
stesso tempo, crediamo sia possibile
creare posti di lavoro per i giovani at-
traverso le nuove imprese, in grado di
generare maggiore occupazione. Serve
poi una fiscalità di vantaggio per chi
si trova all’inizio del proprio percorso
di carriera. Un’inversione di tendenza
andrebbe a vantaggio di tutti: l’iniziale
riduzione del gettito verrebbe ripaga-
ta subito in termini di sviluppo econo-
mico”.
Come si può incentivare
l’imprenditoria giovanile in un
periodo in cui tante, troppe aziende
stanno chiudendo i battenti?
È vero che i giovani sono sempre più
demotivati a fare impresa?
Una crescita intelligente, inclusiva e
sostenibile, necessaria all’Italia per tor-
nare ad alti tassi di occupazione e pro-
duttività, si basa sulla capacità di for-
mare e istruire. Per tornare ad essere
competitivi bisogna abbassare il cuneo
fiscale sul lavoro, sostenere gli investi-
menti in infrastrutture, ridare slancio
alle esportazioni attraverso una rete di
promozione all’estero. In parallelo va
stimolato il mercato interno. Bisogna
proseguire sulla strada delle liberaliz-
zazioni dei servizi e delle professioni,
insistere sulla semplificazione e sugli
interventi strutturali, sui tempi delle
procedure amministrative.
Il quadro è complesso e la congiuntu-
ra economica non aiuta, ma nel nostro
Paese è ancora tanta la voglia di fare
impresa. Le iniziative che come Giova-
ni Imprenditori abbiamo avviato per
favorire le start-up dimostrano che la
crisi non ha affievolito nei giovani la
voglia di mettersi in gioco: il concorso
nazionale Talento delle Idee - che da
4
anni portiamo avanti con Unicre-
dit e che punta a sostenere le giova-
ni imprese innovative - ha permesso
quest’anno di raccogliere ben 436 pro-
poste imprenditoriali su tutto il territo-
rio, contro le 277 dell’edizione prece-
dente. Un segnale che non può essere
ignorato: l’inclusione dei giovani nel
tessuto produttivo, lavorativo come
imprenditoriale, è fondamentale per-
ché l’alto tasso di innovazione legato
alle nuove generazioni (più istruite e
con esperienze internazionali) genera
un aumento della produttività”.
Nella sua prima fase il Governo
Monti ha messo in atto un
programma di rigore e contenimento
della spesa. Ora è necessaria una
fase per sostenere la crescita.
Quali sono, secondo lei, le misure
necessarie?
In Italia abbiamo eccellenze in molti
settori, dall’aerospaziale ai macchina-
ri, passando per i settori che storica-
mente hanno rappresentato la punta
di diamante della nostra produzione.
L’Italia è piena di talenti e, con rifor-
me coraggiose, possiamo tornare ad
essere un Paese attraente per le nuove
generazioni. Non sprechiamo, allora,
l’occasione per rivoluzionare il nostro
sistema produttivo. È il momento di