dicembre 2012
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posti di lavoro per i giovani attraverso
le nuove imprese, in grado di generare
maggiore occupazione”.
Presidente, questi ultimi mesi
dell’anno sembrano averci riportato
indietro nel tempo. Come fotografa
la realtà?
Il nostro Paese attraversa una fase
convulsa, sospeso tra la recessione e i
progetti di rilancio industriale e cultu-
rale. La crescita è ancora lontana. È il
momento di accelerare: solo attraverso
lo sviluppo potremo riuscire a garanti-
re equilibrio nei conti pubblici, credi-
bilità delle istituzioni e un orizzonte
migliore per le future generazioni.
Sappiamo che non bastano interventi
una tantum: per realizzare quelle ri-
forme strutturali, ormai irrimandabili,
servono visione strategica e progetti di
lunga durata. I primi punti su cui lavo-
rare: un’azione forte e immediata sul
mercato del lavoro, incentivi alle start-
up, una riduzione sulle tasse”.
Disoccupazione a livelli record, un
sistema educativo con mille difficoltà,
risorse destinate alla formazione
sempre più limitate. Non è facile
essere giovani nel nostro Paese…
Un tasso di disoccupazione giovanile
come quello dell’Italia non è degno di
un Paese che è la seconda potenza ma-
L
Italia non è un Paese per gio-
vani: uno su tre non ha lavoro,
la disoccupazione è ai massimi
livelli degli ultimi dieci anni. E in que-
sta fase di congiuntura negativa, sono
le giovani generazioni a sopportare la
maggior parte degli oneri dovuti alla
crisi. Si trovano a vivere in un mondo
con poche certezze, per le forti diffi-
coltà nell’inserimento nel mondo del
lavoro e nel raggiungimento di un im-
piego.
È anche difficile intraprendere un nuo-
vo percorso imprenditoriale, oppure
continuare quello iniziato dai propri
familiari magari molti anni prima. “Un
tasso di disoccupazione giovanile co-
me quello dell’Italia non è degno di
un Paese che è la seconda potenza
manifatturiera d’Europa - non usa
mezzi termini Jacopo Morelli, presi-
dente dei giovani imprenditori di Con-
findustria -. Le giovani generazioni,
quelle che dovrebbero trainarci fuori
dalla crisi, sono le più penalizzate. Co-
me ‘Giovani Imprenditori’ crediamo
fortemente nell’inserimento della cul-
tura d’impresa nei programmi didattici
delle scuole, nella creazione di un siste-
ma obbligatorio di stage retribuiti da
compiersi nell’ultimo anno di laurea,
nel sostegno alla ricerca con lo stru-
mento del credito d’imposta. Allo stes-
so tempo, crediamo sia possibile creare
The future lies in the young
generations
Italy is not a country for young people: one out
of three does not have a job, unemployment
is at its highest levels in the last ten years.
And in this negative situation, it is the young
generations who are struggling to cope with
the knock-on effects of the crisis. They find
themselves having to live in a world with very
few certainties, given the fact that it is difficult
to get a foothold in the world of employment
and find a job.
It is also difficult to start a new career, or
even pursue the one already started by their
families perhaps many years ago. “A rate of
youth unemployment like the one on Italy
is not worthy of a country that is the second
most powerful manufacturing country in
Europe - Jacopo Morelli, the President of
Confindustria’s Young Entrepreneurs does
not mince his words -. The young generations,
those that should be able to drag us out of
the current crisis, are the most penalised. As
Young Entrepreneurs’ we strongly believe
in introducing the business culture into the
didactic programmes found in schools, in
creating a compulsory system of paid work
experience organised during the final year of
students’ degree courses and in supporting
research with the help of tax credits. At the
same time, we feel that it is necessary to
create jobs for young people by means of new
businesses, that are capable of generating
more employment possibilities”. It is only
through development that it will be possible
to ensure a better future for upcoming
generations. To implement the necessary
structural reforms a strategic outlook and
long-term projects are required: intense
and immediate action is needed on the
employment market, with start-up incentives
and lower taxes.