giugno 2014
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I
n tempi di spending review non è
semplice portare avanti politiche di
sviluppo. A maggiore ragione se il
tanto vagheggiato ‘sistema Italia’ continua
ad assomigliare più a un buon proposito
che a una realtà. Se poi si tratta di compe-
tere a livello globale le cose si complicano e
per gli imprenditori italiani le strade sono
spesso e volentieri tutte in salita.
Si aggiungano la perenne questione del
‘nanismo’ delle nostre aziende e le conti-
nue e dolorose scudisciate della crisi econo-
mica e il quadro a tinte fosche è bello che
dipinto. È in questa realtà che l’ICE (Agen-
zia per la promozione all’estero e l’inter-
nazionalizzazione delle imprese italiane)
deve operare. Un compito non certo facile.
E allora, con quali strumenti, con quali stra-
tegie e con quali sentimenti si porta avan-
ti una missione così? Lo abbiamo chiesto
direttamente al suo presidente, Riccardo
Monti.
L’ottimismo
dellaqualità
RiccardoMontidall’aprile
2012èpresidente
dell’ICE,Agenziaperla
promozioneall’esteroe
l’internazionalizzazione
delleimpreseitaliane.A
luiabbiamorivoltouna
seriedidomandeper
approfondireleimportanti
tematichecheriguardano
l’internazionalizzazione
dellenostreaziende
italianeelepoliticheattive
perl’export.LePMI
difronteallesfidedella
globalizzazionehannoun
potentealleatochedinome
fa‘MadeinItaly’
diDanielePascucci