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giugno 2014
che occupano circa 4,6 milioni di lavoratori.
Specularmente alla realtà del tessuto pro-
duttivo del nostro Paese, la maggior parte
delle nostre associate appartiene alla PMI,
e osservo con orgoglio che la sfida maggio-
re era per noi proprio quella di diffondere
la cultura e gli strumenti della formazione
in queste realtà così rappresentative per la
nostra economia ma storicamente refrat-
tarie o distratte rispetto a tale leva di com-
petitività. Finora abbiamo reso disponibili
1.800 milioni di euro, con cui sono state
realizzate attività formative che hanno
contato oltre 3,2 milioni di partecipanti.
Al di là dei numeri, abbiamo determina-
to una importante modernizzazione del
sistema formativo, perché indirizzando i
finanziamenti verso le esigenze emergenti
dei mercati abbiamo indotto l’offerta ad
adeguarsi.
Abbiamo lanciato, infatti, specifiche linee
di finanziamento su tematiche all’avan-
guardia come internazionalizzazione,
economia digitale, ambiente, reti e inno-
vazione e la risposta delle imprese ha di-
mostrato che abbiamo interpretato bene
e tempestivamente i loro fabbisogni, favo-
rendone la capacità competitiva”.
Con Fondimpresa oggi sono le aziende
protagoniste rispetto al passato nella
dinamica formativa? Anche grazie a ini-
ziative tese a progettare una sorta di for-
mazione ‘su misura’?
“Questo aspetto è il tratto più innovati-
vo del nostro Fondo. Per primi (per molto
tempo, anzi, siamo stati gli unici) abbiamo
adottato un sistema di finanziamento che
restituisce ad ogni impresa associata il 70%
dei versamenti effettuati con le trattenute
dello 0,30.
L’azienda quindi ha risorse proprie e, in
accordo con le rappresentanze sindacali,