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rmo
giugno 2015
La mola operatrice di dotazione è a velocità variabile, è
quindi l’operatore chedecide in funzionedei pezzi da ret-
tificare a quale velocità lavorare e regolare la stessa man
mano che la mola si usura. A richiesta è possibile avere
la velocità costante e, anche in questo caso, l’operatore
decide inizialmente la velocità della mola in funzione dei
pezzi da rettificare, ma sarà il CNC a garantire l’aumento
dei giri mandrini man mano che la mola operatrice si
usura per mantenere la velocità costante.
Ilmec e Monzesi: nel futuro cosa c’è?
Cardinali trac-
cia un bilancio positivo del rapporto con Monzesi e lo fa
anche nell’ottica di una collaborazione reciproca volta a
scoprire sempre il meglio dellemacchine rettificatrici. “La
Monza 620 è ancora tutta da scoprire - afferma il titolare
di Ilmec – faremouna partnership conMonzesi per capire
insieme le nostre esigenze e trovare una chiave comune
per ottenere un risultato sempre più vicino al livello di
ottimizzazione del ciclo produttivo e nel rispetto delle
necessità del cliente”. “La migliore ricerca e sviluppo la si
fa con il cliente - sottolinea Pessina - accettiamo i consigli
dei clienti, e della Ilmec in questo caso, perché insieme
andiamo a ottimizzare il funzionamento delle macchine.
Ilmec, in Italia, è diventata la regina dell’alberino in pas-
sata e molte realtà preferiscono affidare loro la lavora-
zione degli alberini piuttosto che portarli all’estero”.
Cardinali poi anticipa il futuro. “Entro l’estate valuteremo
assieme a Pessina la possibilità di acquistare un secondo
impianto 620, proprio perché il modello che abbiamo
acquistato sta rispettando perfettamente le aspettative
che avevo riposto e vorrei replicare conuna secondamac-
china per un’altra linea di produzioni”.
Stefano_Belviol
tare una carenatura integrale, che alza notevolmente gli
standard di sicurezza, mantenendo comunque un facile
accesso per il setup e la pulizia all’interno dellamacchina,
per cui l’operatorenon si trovamai indifficoltàdurante la
lavorazione. Il nuovo sistema di movimentodei carri di la-
voropuòavvicinarsi alla testaoperatrice restando sempre
sopportatodalleguideanchequandosi rettificanodiame-
tri piccoli o quando la mola operatrice è completamente
consumata. “Allo stesso tempo - spiega Pessina - la rav-
vivatura delle mole, anche nelle versioni non a controllo
numerico, è gestita da un asse elettrico e non idraulico,
eliminando leproblematiche connesse all’oleodinamica e
mantenendo così lapossibilitàdi programmare la velocità
di diamantatura. Conquesto sistemaèpossibilediminuire
la velocitàdi diamantatura facendoun’ultimapassatapiù
lenta per creare il giusto grip sulla mola”. Le rettificatrici
Linea 20 sonodotatedi appropriati software, che inmolti
casi, suppliscono alla capacità di analisi e di reazione di
unoperatoree sonomolto semplici da condurre. Possono
essere implementate con versione CAD/CAM per creare
differenti profili sullemole.
Ilmec in pillole
Quindici persone in organico. Venti torni a
controllo numerico: sedici fantine mobili;
tre torni a testa fissa; un plurimandrino a
controllo numerico e due transfer uno da
barra e uno da filo. Due forni per trattamento
termico. Otto rettificatrici senza centri: sei
Monza 500/510 convenzionali; una
Monza 300 attrezzata per la lavorazione
a tuffo; una Monza 620/350 CNC2. Una
macchina rullatrice; due vibrofinitrici e
una sistema lavametalli con carico e
scarico automatico.
Reparto torni e sala
metrologica di Ilmec.