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rmo

giugno 2015

quistando macchine Monzesi modello 500 e 510, ma non

ci bastava più. Abbiamo voluto provare il modello Monza

620 un po’ sfidando la sorte un po’ perché volevo incre-

mentare le performance”, spiega Cardinali.

Monza 620: gli obiettivi finali di Ilmec.

Maggiore

produttività e controllo al 100%dei pezzi. Nel primo caso,

“grazie a una fasciamola più larga che permette di rettifi-

care l’alberino ad una velocitàmaggiore e in una sola pas-

sataegrazieaundiametromolapiùgrandeØ610mmche

allungando l’intervallo di ravvivatura, migliora l’efficienza

fra l’80% e il 90%, con il risultato di un incremento della

produzionedel 50%”, sostieneCardinali. Nel secondocaso,

l’aspetto del controllo pezzi avviene, a differenza delle

macchineprecedenti, attraversoun sistemadimisurazione

laser post-process.

Un sistema di controllo appositamente installato che dia-

loga costantemente con la macchina, suggerendo, dopo

la misurazione dei pezzi, le difformità di diametro riscon-

trate sugli alberini, permettendo alla rettifica stessa di re-

golarsi in automatico secondo gli standard di lavorazione

pre-impostati. I pochi particolari accantonati dal sistema

di misura non sono mai pezzi scarto, in quanto avranno

sempre una misura diametrale superiore al diametro da

ottenere, permettendo così al cliente, di riprenderli nuova-

mente, annullando i costi di materiale scartato. Il software

del CNC è studiato seguendo le esigenze del cliente e ciò

permette di ottimizzare al massimo la produttività della

macchina. Proprio perché si tratta di un software comple-

tamente studiato e progettato ad hoc, Cardinali racconta

di aver voluto, oltre allo spegnimento automatico di tutte

le funzioni macchina e accessori, già di dotazione, anche

l’accensione automatica di tutte le funzioni in un’unica se-

COVER STORY

quenza logica che permette di interagire con la macchina

anche ad operatori meno esperti.

Non da ultimo, sulla macchina acquistata è stata installata

la funzionevelocità costantedellamolaoperatrice cheper-

mette, sia amola nuova sia amola usata, di avere la stessa

velocità periferica mantenendo la qualità di rettifica dei

pezzi. Nel software macchina è stata inserita una pagina

‘archivio’ diviso per codice articolo (n° disegno alberino)

chepermetteallamacchinadi caricare il giustoprogramma

di ravvivatura delle mole relativo al pezzo da rettificare.

Il programma stesso apre delle ‘schede pezzo’ tramite le

quali l’operatore è in grado di avere tutte le informazioni

relative al miglior settaggiomacchina per rettificare l’albe-

rino inquestione. Inoltre la rettificatriceè statapredisposta

per consentire di gestire ulteriori automatismi, sia in in-

gresso sia in uscita, come per esempio il confezionamento

automatico che, per Cardinali, saràunodei prossimi stepdi

investimento, oltre all’identificazione automatica del pro-

dotto. Infine, nonostante si sia incrementata ladimensione

del basamento, la Monza 620 è di facilissimo accesso sia

per eventuali regolazioni sia per la pulizia della macchina

stessa, creando una migliore sinergia macchina-operatore

riducendo notevolmente i tempi di cambio lavorazione e

di manutenzione.

Monza 620: le caratteristiche.

La fusione monoblocco

in ghisa del basamento è differente rispetto agli altri mo-

delli di rettificatrici più datati. Ha una dimensione molto

più grande e anche gli spessori delle nervature trasversali

sono stati aumentati. Ciò permette due vantaggi: il primo

aumenta il peso di oltre 2.000 kg dando maggior stabilità

e garantendo maggior assorbimento delle vibrazioni alla

rettificatrice in lavorazione, il secondo permette di accet-

Paolo e Francesco Cardinali, titolari di Ilmec.