Editoriale
luca.rossi@fieramilanomedia.itrmo
gennaio/febbraio 2015
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La
meccanica
trainerà il
biennio
Per l’industria italiana il prossimo biennio sarà un adagio lento. Secondo l’analisi di
Prometeia, contenuta nel Rapporto ‘Industria e filiere 2014’, per i prossimi due anni
il comparto del nostro Paese sarà caratterizzato da una crescita lenta ma in gradi di
riportare i ricavi della media delle imprese al di sopra dei livelli del 2007. Quello trac-
ciato nello studio è un quadro a con più ombre che luci, con prospettive migliorate
ma nessun scatto in avanti decisivo. Nel biennio 2015-2016 è certamente previsto
uno sviluppo corale, limitato a una media annua del 2,5%, ma che lascerà i ricavi
globali di fatto sugli stessi livelli di quasi dieci anni fa. Non esattamente un decennio
perduto per l’industria italiana, ma poco ci manca.
Sul fronte dei ricavi nei prossimi anni le migliori performance arriveranno dal com-
parto dell’automotive ma soprattutto dei beni strumentali, della meccanica in par-
ticolare. Secondo l’analisi Prometeia, quest’ultima dovrebbe realizzare i migliori
risultati in termini in termini di proiezione all’internazionalizzazione, sostenibilità
economico-finanziaria, grado di produttività e innovazione.
La strada per ripartire è ancora una volta legata a doppio filo ai mercati internazio-
nali, che quest’anno dovrebbero garantire un recupero delle esportazioni del 3,4%.
Uno sviluppo che troverà ostacoli sempre maggiori nelle crescenti incertezze geo-
politiche che investono diverse aree del globo. La diversificazione diventa così una
strategia necessaria, considerando però che il livello qualitativo per esportare si è
alzato mediamente ovunque parallelamente al ridursi dell’immaturità dei consuma-
tori dei Paesi emergenti. Il rapporto suggerisce comunque di continuare a prestare
grande attenzione a due mercati maturi ma dalle sempre grandi prospettive anche
in termini di hub, di partner credibili in funzione della necessità di creare delle filiere
globali: Germania e Stati Uniti.
@lurossi_71