MACCHINE PER IL MOVIMENTO TERRA
DOSSIER
progettare
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GENNAIO
/
FEBBRAIO
2016
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attenzione alla economicità e alla
manutenzione.
Il mercato chiede di sviluppare com-
ponenti dalle geometrie ridotte,
possibilità di impiego di maggiori
potenze, controllo con elettronica
affidabile e gestione tramite software
e con sistemi di trasmissione dati
tramite protocolli unificati.
Qualche anno fa abbiamo assistito
alla nascita dei primi escavatori i-
bridi equipaggiati con componenti
al di fuori dell’ambito oleodinami-
co: motori elettrici per la rotazione
della struttura superiore (torretta),
inverter, condensatori e altri. Scopo
di questi sistemi è di recuperare l’e-
nergia generata quando la struttura
superiore decelera durante la fase
di rotazione. L’energia accumulata
grazie al condensatore con inverter è
poi riutilizzata per effettuare la rota-
zione attraverso un motore elettrico.
Altre applicazioni sono all’orizzonte,
e combinano oleoidraulica ed elet-
tronica. Da più di quindici anni Wal-
voil ha puntato sulle tecnologie load
sensing per assolvere alle richieste
dei suoi utilizzatori, prima con si-
stemi tradizionali pre-compensati,
poi verso i sistemi flow sharing (o
proportional flow) integrati con svi-
luppo di componenti elettronici di
controllo.
Nel 2010 Walvoil ha proposto uno
sviluppo del sistema load sensing
elettro-idraulico ottenuto integrando
componenti elettronici con un tradi-
zionale sistema LS idro-meccanico:
una pompa a pistoni a cilindrata
variabile, un distributore anti-sa-
turazione DPX, un joystick elettro-
idraulico SVM. In particolare è stato
sostituito il collegamento idraulico
LS tra la pompa e la valvola oleoi-
draulica con un equivalente segnale
elettrico. Tramite una centralina CED
Walvoil si è creato un segnale sinte-
tico di corrente per il controllo del
regolatore della pompa (controllo
elettro-proporzionale del regolatore
LS). Il sistema comprende sensori di
pressione e sensore angolare pompa
per controllo coppia.
Load sensing evoluto
Si tratta del primo sistema ‘advan-
ced’ per Walvoil, che non ha mai
abbandonato i tradizionali sistemi a
centro aperto, che oggi rappresenta-
no il 50% della produzione, conscia
del fatto che il load sensing ha dei
limiti rispetto ad un più collaudato
sistema a centro aperto. La tecno-
logia LS porta ad un contraddittorio
che ne evidenzia vantaggi e limiti,
ben chiari agli addetti ai lavori: con-
trollo portata del flow sharing in
caso di portata disponibile minore
della totale richiesta da attuatori,
complessità geometrica delle parti,
gestione proporzionale del ‘margin’
della pompa (gergalmente stand-by)
per modalità di scavo, sistemi che
lavorano alla massima pressione
richiesta da un attuatore ma alla
somma delle portate degli attuatori.
Come spesso accade quando si pen-
sa di arrivare al massimo per effi-
cienza ed efficacia, è meglio fare un
passo indietro per vedere se non ci
siamo persi qualcosa sulla strada.
Le domande che i tecnici della R&D
si sono fatte sono semplici: perché
devo avere un ‘margin’ della pompa
così alto per funzionare che può rap-
presentare anche il 15% della effetti-
va pressione richiesta dall’attuatore?
Se ho una funzione a bassa pressione
in utilizzo simultaneo, perché devo
ridurre la pressione principale per
lavorare? Perdo il controllo della
macchina se esco dalla saturazione
di portata? Come gestire ritardi ed
accelerazioni repentine dei sistemi
LS? E così via. Da qui lo sviluppo
dei ‘trucchi del mestiere’, che tendo-
no a risolvere i problemi accennati
sopra, ma che introducono comples-
sità geometriche e funzionali. Un
occhio attento ai sistemi negative
e positive, che di LS hanno solo la
pompa, ha portato Walvoil a nuove
consapevolezze. Per questo stiamo
rivalutando sistemi ibridi: mix tra
Test su mini-escavatore e veduta interna del Test department di Walvoil.