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progettare
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novembre
/
dicembre
2015
La via italiana
alla ecosostenibilità
Anche l’Italia ha una sua via alla green economy. Sono ben 372mila le aziende che dal 2008 ad
oggi hanno investito in tecnologie che consentono di ridurre l’impatto ambientale, risparmiando
energie e contenere l’emissione di CO
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. Il quadro che emerge dal rapporto GreenItaly 2015, il
sesto realizzato da Fondazione Symbolia e Unioncamere, fotografa una trasformazione economico-
culturale nell’impresa italiana. La green
economy non si riduce ovviamente al
tema dell’eolico o del fotovoltaico, ma
coinvolge tutta quella manifattura che ha
saputo rinnovarsi, producendo 102,497
miliardi di euro di valore aggiunto, il 10,3%
dell’economia nazionale e 942mila green
job. La sostenibilità è un importante
driver nel creare lavoro, sia tra le imprese
ecoinvestitrici sia tra le altre. Il 14,9%
delle assunzioni previste per quest’anno
(tradotto in 74.700 posti di lavoro) riguarda
green job: una soglia cresciuta di 4 punti
percentuali rispetto al 2009. Nell’area
aziendaledellaprogettazioneeR&Dsiarriva
al67%.Lefigureprofessionalipiùrichiesta
vanno dall’installatore di impianti termici a
basso impatto all’ingegnere energetico,
dal tecnico meccatronico all’ecobrand
manager, dall’esperto di acquisti verdi
all’esperto di commercializzazione di
prodotti riciclati per arrivare allo statistico ambientale e al risk manager.
Dal rapportoGreenItaly 2015 emerge anche che l’Italia vanta alcuni primati sul fronte europeo. Aparità
di valore prodotto, le nostre aziende utilizzano meno materie prime ed energia, producono meno
rifiuti ed emissioni. Nell’utilizzo di energia l’Italia è seconda tra i big player in Europa dietro la Gran
Bretagna. L’Italia è il Paese più efficiente in Europa nella riduzione dei rifiuti, leader nel riciclo europeo
e secondo nella riduzione delle emissioni in atmosfera tra le cinque grandi economie comunitarie.
@lurossi_71
luca.rossi@fieramilanomedia.itEDITORIALE
luca Rossi