Disponibilità dei dati nella smart factory per Fameccanica
Elemento distintivo della trasformazione portata da Industria 4.0 secondo Oronzo Lucia, Automation & Control and Design Services Manager in Fameccanica Group, è la quantità di dati disponibili, che facilitando la condivisione di informazioni consente modalità di lavoro più agili. Entrando nel processo produttivo, questi stessi dati segnano quindi il passaggio dalla produzione di massa alla rinconfigurabilità del processo stesso. Al contempo, l’affiancamento sicuro di robot collaborativi e operatori sulle linee migliora le condizioni di lavoro, garantendo qualità, precisione e flessibilità alla fabbrica intelligente di domani. Oronzo Lucia porta il contributo di Fameccanica Group alla Tavola Rotonda su Robotica collaborativa e filiera interconnessa nella Fabbrica digitale al Connected Manufacturing Forum il 26 Ottobre a Milano.
Innovazione progressiva
Parlare di Industria 4.0 significa sostanzialmente per Lucia intraprendere un percorso di trasformazione nei modi di produrre, reso possibile dalla disponibilità di nuove tecnologie abilitanti. L’enfasi eccessiva che si è sviluppata attorno al tema I4.0, secondo il manager in Fameccanica Group, ha però portato molti a travisare la natura di questo cambiamento, spesso atteso come un salto tecnologico basato su pura disruptive innovation. Come la storia dell’automazione degli ultimi due decenni insegna, invece, ben oltre il 50% dell’innovazione di cui oggi si parla tanto si è ottenuta per via incrementale, frutto di evoluzioni migliorative di soluzioni già esistenti, e spesso anche compiutamente già applicate. “Il vero percorso da intraprendere verso Industria 4.0 – sostiene allora Lucia -prevede la rivisitazione di tutti i processi e delle componenti aziendali attraverso una serie di tappe, che includono l’analisi della situazione corrente, delle necessità e delle opportunità offerte, valutandone costi e benefici”. Tutte le funzioni devono quindi essere coinvolte, avviando collaborazioni intra ed extra aziendali, e infine serve definire schedule e gate di verifica intermedi, con misurazione dei risultati ottenuti e definizione di eventuali interventi correttivi.
Ampia disponibilità di dati
Vero elemento di novità in questa evoluzione in senso 4.0 è la grande quantità e la disponibilità di dati, che garantiscono una più facile esecuzione delle attività, a prescindere peraltro dal luogo fisico in cui si opera. Altri vantaggi vengono inoltre dal cloud, come continua Lucia: “Attraverso il cloud è possibile offrire la garanzia della sicurezza e l’immediatezza della disponibilità ovunque di dati, strumenti e contenuti di lavoro. Questo esonera dalla preoccupazione di fare backup di contenuti e progetti, potenziando e rendendo ancora più efficiente il lavoro stesso”.
Riconfigurabilità di processo
Smart manufacturing significa quindi consentire una più facile e veloce riconfigurazione dei processi produttivi, come illustra Lucia: “La produzione di grandi quantità di prodotti uguali, nota come mass production, che ha permesso di ottenere fino a ieri vantaggi economici legati ai volumi e anche un ampliamento della base di accessibilità ai prodotti stessi, oggi si sta riconfigurando nel modello cosiddetto di mass customization”. Personalizzazione di massa del prodotto, quindi, che sottintende la possibilità di produrre con maggiore facilità piccoli volumi per arrivare, estremizzando, anche alla singola quantità per rispondere alle mutevoli richieste dei mercati. Anche questo passaggio è reso possibile dalla disponibilità delle informazioni, che viaggiando insieme al prodotto servono a comandare le attività da eseguire su di esso. Questo consente di accettare modifiche durante la sua lavorazione, permettendo la riconfigurabilità on-the-fly del processo produttivo.
Apprendimento collaborativo
I robot collaborativi sono infine un altro elemento della smart factory, la cui caratteristica distintiva rispetto ai robot industriali tradizionali, secondo Lucia, è la capacità di apprendere mentre lavorano, memorizzando via via le manovre che vengono loro insegnate. I compiti che si possono assegnare ai cobot sono spesso di tipo ripetitivo e usurante, o particolarmente delicati e cruciali per la qualità del prodotto, per cui non ammettono margini di errore. In tal senso, la robotica collaborativa incrementa l’efficienza produttiva, migliorando inoltre le condizioni di lavoro per gli operatori. Sempre che l’interazione priva di barriere fisiche con l’uomo avvenga in condizioni di sicurezza. “Tale affiancamento all’operatore – dice Lucia – è reso possibile da diversi sistemi di sicurezza che equipaggiano i cobot, basati su controlli di coppia, di forza, di velocità del movimento e su sistemi anticollisione”. Ulteriore criterio di sicurezza è quindi assicurato dalla presenza di telecamere in dotazione ai cobot, che oltre ad essere di ausilio all’apprendimento consentono un costante monitoraggio dell’ambiente circostante. Lucia ricorda infine che vi è un importante aspetto etico, che tocca il modo in cui l’operatore percepisce il collega robot come possibile concorrente per il proprio posto di lavoro. Le aziende dovrebbero allora porsi degli interrogativi, e operare una profonda distinzione tra applicazioni dove il cobot è deputato a svolgere attività potenzialmente dannose per l’operatore, portando ragionevolmente solo vantaggi. E tra applicazioni in cui invece il cobot diventa alternativo o sostitutivo del lavoratore stesso: sorge qui la necessità di valutare approfonditamente l’effettiva valenza di scelte che vanno in questa direzione.
Il Connected Manufacturing Forum, è l’evento organizzato da Business International/Fiera Milano Media dedicato all’ Italia 4.0 e alla Cultura dell’Innovazione. Utilizzare le tecnologie digitali e applicare l’innovazione al tessuto delle imprese italiane è la vera scommessa di questo momento e il Connected Manufacturing Forum ha l’obiettivo di percorrere i tratti del cambiamento del mondo industriale attraverso tutti gli attori della filiera, fornendo così un aggiornamento reale sull’avanzamento delle aziende e sullo stato dell’arte degli strumenti finanziari introdotti dal Piano Nazionale Italia 4.0.
Per informazioni sull’evento: Giovannina Pelagatti (Conference Manager)
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