Trafilerie, i dati relativi al 2020 nell’analisi siderweb

Pubblicato il 25 novembre 2021
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Anno 2020 complicato anche per il comparto delle trafilerie, che nei dati contenuti nell’analisi di siderweb Bilanci d’acciaio 2021 ha generato un fatturato di 1,544 miliardi di euro, in calo del 16,2% sul 2019. Il valore aggiunto si è ridotto del 14,3%, l’Ebitda del 22,8% e l’utile netto è sceso del 39,5%.

Lo studio ha preso in considerazione i bilanci di 73 trafilerie (di cui 25 specializzate in acciai comuni, 24 in acciai speciali, 9 in acciai inox e 9 multiprodotto). A fronte di questa contrazione, positiva è però stata la crescita dell’incidenza del valore aggiunto sul fatturato, così come il fatto che il comparto della trafilatura sia riuscito a chiudere in utile l’anno, seppur con i valori più bassi dell’ultimo triennio. Dati che si collocano nel contesto critico legato al Covid-19. L’analisi rileva inoltre un miglioramento sul versante della solidità, con una riduzione del 15% dell’indebitamento complessivo del settore rispetto al 2019, e un aumento della patrimonializzazione delle imprese, con un incremento del 14,9% nel 2020, facendo salire il patrimonio netto a 978 milioni di euro.

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“Il nostro settore si trova nell’epicentro di un terremoto di fortissima magnitudo che sta stravolgendo ogni nostra previsione – commenta Emanuele Morandi, presidente di siderweb -. Abbiamo bisogno di confrontarci e di elaborare un pensiero lungo, che ci guidi nel cambio di passo e di paradigma che stiamo vivendo. Uno strumento ormai indispensabile è certamente ‘Bilanci d’Acciaio’: numeri e dati che, se interpretati correttamente, ci permettono di analizzare e capire le interazioni all’interno di una filiera complessa e strategica per il tessuto industriale del nostro Paese”.

“Questo incontro (per la presentazione di Bilanci d’Acciaio 2021, avvenuta l’11 novembre scorso a Lecco, ndr) è un’occasione preziosa per confrontarci sulle sfide che un comparto importante come quello delle trafilerie sta affrontando, nella logica delle prospettive future, durante la nuova fase di spinta complessiva delle attività, alla quale si accompagnano non pochi punti critici di contesto – ha dichiarato Lorenzo Riva, vicepresidente della Camera di Commercio di Como-Lecco -. I più recenti dati dell’Ufficio Studi camerale ci confermano la buona salute delle imprese del territorio: nel primo semestre 2021 la produzione industriale del settore meccanico lecchese ha registrato un +17,7% rispetto al primo semestre 2020, quella artigiana un +17,8%. Tuttavia, oggi siamo condizionati dalla crescita esponenziale dei costi di energia elettrica, gas e delle materie prime, che sono anche più faticosamente reperibili nelle quantità e nei tempi che servono per i nostri ritmi di produzione. Guardando invece alla prospettiva futura, due sono le maggiori sfide per il sistema produttivo, anche lariano: la transizione digitale e quella ecologica“.

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Guardando alla filiera stretta delle trafilerie, il settore che ha tenuto meglio è stato quello dei mollifici, con fatturato calato dell’8,5%, contro il -16% di trafilerie e viterie. Anche la redditività industriale ha mostrato migliori performance rispetto a trafilerie e viterie, e l’utile netto è stato pari al 5% del fatturato. Nel 2020, l’attività dei produttori di laminati lunghi in acciaio (vergella, barre, profili e piatti) è diminuita del 9,6% rispetto al 2019. Le trafilerie hanno perso il 10,7%; le viterie e bullonerie il 21,3% e i mollifici il 14,5%. Un andamento in linea con i corrispondenti cluster a livello europeo.

Decisa infine la ripresa nel nuovo anno per il comparto nel suo insieme, con l’indice di attività dei produttori che nei primi 8 mesi del 2021, fatto 100 il 2019, è salito a 111,1. L’indice riferito alle trafilerie è aumentato a 101,2; quello di viterie e bullonerie a 102,7. L’indice dei mollifici è sceso a 99,5.



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