Smart manufacturing in Italia nell’Osservatorio PoliMi

Pubblicato il 23 maggio 2017
Smart manufacturing Osservatori PoliMi Miragliotta

Nel 2015 secondo l’Osservatorio Smart manufacturing del Politecnico di Milano lo smart manufacturing valeva 1,2 miliardi di euro, pari al 10% degli investimenti industriali in Italia. Giovanni Miragliotta, direttore dell’Osservatorio, spiega che sebbene l’Italia vada ancora a due velocità, con realtà già in pieno nella quarta rivoluzione industriale e altre che ancora devono completare la prima digitalizzazione dei processi della terza, il Piano Nazionale Industria 4.0 ha portato maggiore chiarezza strategica, che consentirà a questo mercato di esprimere il proprio potenziale.

Cresce inoltre la consapevolezza del valore del dato e della sua produzione nelle imprese, con interi business model già nati e basati sulla capacità di valorizzare le informazioni. Industria 4.0 significa infatti sostanzialmente connettere macchinari, personale e patrimonio informativo di un’azienda, dice Miragliotta, estraendo da questa interconnessione nuovi modelli competitivi e maggiore efficienza. La sostituzione uomo macchina è stato un tratto positivo, crescente e comune a tutte le rivoluzioni industriali, liberando risorse e capacità da dedicare ad altre professioni. Lo stesso vale per la quarta rivoluzione industriale, per cui dalla connessione di macchinari, persone e dati nasceranno modelli di business, prodotti e servizi completamente nuovi, così come nuove professionalità ed esigenze, che cambieranno la società e il lavoro. Il gap delle competenze necessarie a gestire una manifattura digitale è infine il principale fattore che in Italia ostacola il percorso verso la fabbrica intelligente.

 



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