Produzione acciaio 2020, previsioni Federacciai a -15%

Pubblicato il 25 agosto 2020
Siderweb andamento acciaio

Lieve recupero nella produzione di acciaio in Italia, che a giugno ha segnato un calo del -13%, dopo il -42,5% di aprile e il -16,3% di maggio. “Occorre ricordare che l’ex Ilva sta viaggiando su livelli produttivi minimali – spiega Alessandro Banzato, presidente Federacciai e Acciaierie Venete -. Se questa graduale ripresa dovesse consolidarsi nei prossimi mesi, potremmo ipotizzare una chiusura dell’anno a -15%, in linea con le previsioni per l’Europa. La mia speranza è che si possa fare qualcosa di meglio, anticipando il deciso recupero previsto per il 2021″.

Il mercato dell’acciaio, in Italia e nel mondo, si trova intanto in una fase di incertezza, con anomalie marcate tra andamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti finiti e tra l’andamento delle quotazioni in Cina e nel resto del mondo. L’ufficio studi siderweb rileva in particolare il caro prezzo del minerale ferroso, che ha superato i livelli di gennaio ed è tornato a quelli dell’estate 2019. Oscillazioni contenute per il rottame, mentre perdono terreno i prodotti finiti, lunghi e in special modo piani. Ciò mette sotto pressione i margini dei produttori, in particolare in Europa e USA, mentre in Cina sono in recupero le quotazioni dei coils a caldo.

Anomalie che, secondo siderweb, danno l’impressione di essere troppo forti per durare nel tempo, per cui è attesa una correzione nel medio termine. Stando alle risposte date dagli operatori siderurgici che hanno partecipato al webinar in cui sono stati comunicati i dati, per il rottame è attesa una stabilità di prezzo. Più decisa infine la ripresa che il mercato intravede per le quotazioni di tondo per cemento armato e coils a caldo.

“Credo che sia una previsione convincente – chiosa quindi Banzato -. Sul rottame potrebbe essere molto importante quello che succederà in Germania ad agosto, e cioè se ci saranno lievi aumenti o meno. Quanto ai prodotti finiti, credo che sia pressoché inevitabile la tendenza a un riequilibrio dello spread tra materia prima e prodotto finito“.



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