L’ultima frontiera della potenza fluida

Dalla rivista:
Fluidotecnica

 
Pubblicato il 12 giugno 2002

Si era già notato all’ultima edizione di Fluidtrans Compomac: i moderni componenti pneumatici e oleoidraulici integrano sempre di più elettronica e informatica. Veri e propri componenti intelligenti in grado di dialogare con reti di fabbrica, hanno rendimenti sempre più significativi, riescono a integrarsi nei processi, le dimensioni sono sempre più ridotte, il rispetto per l’ambiente è messo in primo piano. Grazie a questi sistemi l’introduzione della tecnologia bus di campo amplierà ulteriormente l’area di impiego della fluidotecnica. Per conoscere meglio questo comparto industriale Progettare ha coinvolto, in una tavola rotonda virtuale, otto esperti delle principali aziende presenti sul mercato dove si scambiano pareri e opinioni. Prima di iniziare la carrellata degli interventi la redazione ringrazia tutti i partecipanti. Si accendano i riflettori: ecco i protagonisti della potenza fluida.

La pneumatica

Quali sono le nuove frontiere in questo comparto industriale? Il primo intervento è stato di Alberto Maffi di Pneumax: «In assoluto sono rappresentate da una parola sola: integrazione. Ogni prodotto nuovo che nasce deve dall’inizio integrarsi con il mercato, questo significa che deve avere caratteristiche tecniche in linea con le necessità attuali e future, che deve integrarsi economicamente con le sempre maggiori aspettative di riduzione dei costi. Inoltre deve integrarsi con la necessità dell’utente di avere la maggior affidabilità e durata possibile nel tempo e non ultimo un aspetto gradevole». Dello stesso parere Stefano Bonera di Camozzi, che ha affermato: «Ritengo che i nuovi traguardi sono legati all’integrazione tra aria ed elettronica, integrazione che sempre più caratterizza i nuovi prodotti presentati da noi e dai nostri concorrenti. Questo dovrebbe caratterizzare tutti i prodotti del settore pneumatica: valvole, bus di campo, ASI, cilindri con l’integrazione ad assi elettrici e regolatori di flusso». Eloquente Lucio Moriggi di SMC che ha risposto: «Affrontando questo tema in termini di prodotto, possiamo dire che abbiamo assistito in questi anni a un’evoluzione dei componenti pneumatici, la cui prima protagonista e stata senz’altro l’integrazione con l’elettronica.

Anche su altri fronti ci sono state rilevanti novità: innanzi tutto la dimensione dei componenti ha subito una miniaturizzazione, grazie alla quale è stato possibile un miglioramento generale delle prestazioni della macchina. Componenti più piccoli e più leggeri possono infatti essere montati più vicino alla sede di utilizzo; il che favorisce le performance generali. Inoltre, negli ultimi anni si è evidenziata una tendenza significativa verso soluzioni integrate multifunzione, che hanno via via preso il posto del singolo componente. Grazie a questo nuovo modo di proporre il componente pneumatico, si è potuto diminuire il costo di progettazione della macchina, ma anche favorire la realizzazione di applicazioni più complesse e diversificate». Ha concluso Giorgio Guzzoni di Metal Work: «Più che dei prodotti di frontiera, cioè di quei prodotti che, per difficoltà tecnologica di realizzazione o per novità, iniziano solo ora ad essere applicati, ci pare interessante evidenziare la tendenza evolutiva. Infatti, la pneumatica appare come una tecnologia matura, dove l’interessante non è questo o quel prodotto strano, ma il rapido evolversi di ampi settori di mercato verso prodotti che rispondono ad alcuni requisiti di base.

Allegato PDFScarica l'allegato

Anteprima Allegato PDF