#coronavirus, le proposte di Anima a sostegno delle imprese
A seguito di un sondaggio sottoposto da Anima alle associate, circa l’eventuale blocco delle attività produttive nell’emergenza da coronavirus in corso, dalle oltre 400 aziende rispondenti è emersa una preferenza a voler continuare a mantenere viva la produzione, onde non compromettere il funzionamento delle attività di filiera.
“Come Anima chiediamo di poter continuare a mantenere viva la produzione per evitare la completa rottura delle filiere produttive – dichiara quindi Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria Meccanica -. Vediamo con favore le misure introdotte dal Governo con il Dpcm dell’11 marzo e siamo allineati con le disposizioni prese in merito alle attività produttive, nell’ottica di avere come obiettivo la salute pubblica senza bloccare totalmente il sistema manifatturiero. Capiamo perfettamente la situazione di emergenza e siamo disposti a fare la nostra parte per il rilancio del Paese”.
Sulla base delle risposte giunte, e grazie anche al continuo confronto con il sistema confindustriale, il consiglio di presidenza della Federazione ha quindi elaborato una propria posizione in merito. Anima registra quindi un’importante apertura alla eventuale applicazione di indicazioni più restrittive per contenere la diffusione del Covid-19. Questo però a condizione che si tratti, nel caso, di indicazioni cogenti, non volontarie e uniformi sul territorio nazionale, e possibilmente sul territorio europeo, in modo da non ledere la competitività delle imprese e favorire concretamente la salute pubblica.
Anima continua quindi a lavorare per rispondere alle sempre più numerose domande delle imprese, invitando le aziende a seguire il sito della Federazione per continui aggiornamenti sull’emergenza sanitaria in corso, mettendo inoltre a disposizione un Helpdesk dedicato.
Sempre da un confronto continuo con le aziende associate, la Federazione rileva infine alcune criticità, elencato qui di seguito insieme alle 7 proposte operative per il sostegno al sistema produttivo italiano a seguito della diffusione di Covid-19, già presentate al Governo.
Principali criticità
In poco più di due settimane dall’aggravarsi della situazione sanitaria nel Paese, la stabilità dell’economia italiana è già fortemente a rischio, e il trend di continua crescita dei contagi su tutto il territorio nazionale traccia un futuro prossimo di forti difficoltà. L’industria manifatturiera, pilastro del Sistema-Paese, è tra i settori più danneggiati dalla situazione attuale. Quattro le principali criticità:
Liquidità. La situazione di crisi rischia di compromettere fortemente la situazione delle casse delle aziende, in particolare le piccole e medie imprese che costituiscono l’asse portante dell’industria italiana. Il mancato afflusso di liquidità dovuto allo stato di crisi potrebbe portare, già nel brevissimo tempo, all’impossibilità di poter adempiere ai pagamenti.
Forza lavoro. La diffusione del virus e le misure di contenimento adottate stanno avendo un impatto sulla produttività per l’industria manifatturiera. Nei prossimi giorni, con le possibili nuove misure messe in campo, la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. In questo contesto, è oltretutto critica la diffusione parziale di tecnologie adeguate per lo svolgimento del lavoro agile.
Accesso materie prime e trasporto merci. La limitazione all’operatività delle industrie cinesi ha fortemente compromesso l’afflusso di materie prime e di semi-lavorati, che sconta gravi ritardi. A questo si aggiunge la difficile situazione per i trasporti da e per le imprese, dovuta al generale stato di emergenza.
Export. L’export rappresenta la componente maggioritaria del mercato dell’industria meccanica italiana. La situazione di allarme che grava sul Paese sta già portando ad un calo considerevole delle esportazioni e a un indebolimento del Made in Italy. Inoltre, la chiusura delle principali manifestazioni fieristiche comporterà un’ulteriore difficoltà nell’individuare canali commerciali all’estero.
Le proposte di Anima a partire dal confronto interno al settore:
1. Sospensione e rinvio del pagamento di tutti gli obblighi tributari per le imprese per l’anno d’imposta in corso.
2. Individuazione di uno strumento, coperto dalla garanzia dello Stato, per scontare a tassi agevolati i crediti per le imprese immettendo, considerata la situazione straordinaria, liquidità e limitando quindi la crisi dei pagamenti.
3. Erogazione di voucher hardware e software per l’acquisto di tecnologie per lo svolgimento del lavoro agile da parte delle piccole e medie imprese.
4. Definizione di incentivi fiscali per favorire il rientro di imprese che negli ultimi 5 anni hanno delocalizzato parte della produzione all’estero al fine di ripristinare in Italia quelle produzioni che in questo momento sono all’estero e fanno quindi scontare una difficoltà negli approvvigionamenti.
5. Intervento dello Stato a garanzia dei contratti di fornitura nel caso di mancata consegna delle merci nei tempi previsti a livello contrattuale per cause di forza maggiore: ridotto o nullo afflusso di materie prime e riduzione di oltre il 20% della forza lavoro per motivazioni legate all’emergenza sanitaria.
6. Redazione di un Piano straordinario per la tutela del Made in Italy per agevolare l’accesso sui mercati esteri dei prodotti italiani e rimborso degli investimenti già impiegati nell’anno in corso per la partecipazione a manifestazioni fieristiche, in Italia e all’estero.
7. Deroga straordinaria alla disciplina europea sugli aiuti di stato al fine di attivare una corsia preferenziale per le imprese italiane nel settore degli investimenti pubblici.
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