dicembre 2012
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e presto arriveremo ad averne un altro.
La nostra idea è quella di avere anche sul
continente americano una sede di produ-
zione”. Quello statunitense al momento
è solo un progetto, che rientra nelle at-
tività previste per il futuro, in quanto la
società al momento è impegnata nello
start up della nuova base produttiva in
Repubblica Ceca, a Brno, operativa entro
marzo 2013, pensata nell’ottica di segui-
re lo spostamento delle produzioni da
parte dei clienti verso l’Europa dell’Est:
Si tratterà di una realtà, inizialmente
almeno, di dimensioni contenute - spie-
ga Cesare Novellone - ma sicuramente ci
permetterà, nel momento in cui si torne-
rà a crescere, di avere un serbatoio di ca-
pacità produttiva a costi inferiori rispetto
a quelli sostenuti in Italia, localizzati dove
c’è la richiesta del cliente, e quindi con
una migliore dislocazione logistica, e una
riduzione di costi legati alle spedizioni”.
Verso gli Stati Uniti
Prossimo obiettivo per Amisco saranno,
come abbiamo detto, gli Stati Uniti, in-
clusi nel piano triennale 2013-2015 per
soddisfare le continue richieste dei clienti
statunitensi. “Con uno stabilimento pro-
duttivo locale saremo in grado di bypas-
sare anche il problema del dollaro altale-
nante, che rende difficile fissare un prez-
zo per i prodotti - spiega l’amministra-
tore delegato di Amisco -. Gli Stati Uniti
attraversano un’onda di riflusso: per 15
anni hanno portato fuori lavoro passan-
dolo alla Cina, e la crisi del 2008 è dovuta
in gran parte, secondo me, a questo tra-
sferimento. Oggi i nostri clienti americani
tendono a voler tornare ad acquistare da
fornitori locali per la parte di produzione
mantenuta negli Stati Uniti, ma faticano
a trovare fornitori affidabili e tecnologi-
camente qualificati. Infatti i produtto-
ri nordamericani di bobine negli ultimi
dieci anni hanno subito una contrazione
significativa sotto tutti gli aspetti, com-
preso quello tecnologico: non avendo
più lavoro, non hanno più investito. I no-
stri progetti futuri prevedono quindi che,
una volta avviata la sede in Repubblica
Ceca, da marzo 2013 inizieremo a pren-
dere contatti e sondare il terreno negli
Stati Uniti, dove intendiamo aumentare
significativamente il numero dei nostri
clienti; per giustificare l’investimento,
infatti, abbiamo bisogno di un giro di la-
voro di 2/3 milioni di euro”. La sede pro-
duttiva Usa completerebbe quindi l’im-
pegno internazionale di Amisco, in quan-
to l’intenzione è fornire dagli Stati Uniti,
membri Nafta, anche il Sud America,
aggirando il problema degli spaventosi
costi di importazione, e fornendo Paesi
come il Brasile in maniera per loro molto
più vantaggiosa, con risparmi anche del
30%. “
Oggi - prosegue Cesare Novello-
ne - il mercato americano è condizionato
da tanti fattori e problematiche su cui,
ovviamente, non possiamo influire, ma
che secondo noi iniziano a risolversi, una
volta superate le elezioni e il discorso del
fiscal cliff, su cui sono fiducioso troveran-
no un accordo; in tal caso penso che gli
Stati Uniti torneranno a crescere già dal
prossimo anno, rimettendo in moto l’e-
conomia mondiale”.
Produzione locale di qualità europea
Poter offrire gli stessi prodotti in tre con-
tinenti diversi è la strategia di Amisco sui
mercati globali; naturalmente si intende
Le linee di prodotto Amisco in Italia e una vista del reparto
produttivo inCina.
All set to conquer three
continents
Amisco is focusing everything on foreign
markets so as to be able to supply its customers
in Europe, Asia and America with quality
products and European technology where and
when required. This is a successful strategy, as
can be deduced from the widespread expansion
of the Chinese branch, that has seen the number
of employees rise from 80 to 180 in the last
twelve months. What’s more, in March, there
will be the opening of a new branch in the
Czech Republic and plans are also afoot in the
United States, so as to be able to locally supply
a market that has been drained of technology
due to production delocalisation in the Far East
over the last 15 years.
As Cesare Novellone, the company’s Managing
Director, pointed out: “Our plan is to reach
the point of having a factory on every continent
that we are operative on, with the exclusion,
at least for the time-being, of Australia. Our
presence in China is growing at a head-
spinning rate despite things slackening off on
the Chinese market. Obviously, our presence
in Europe is the most extensive, with the plant
in Paderno Dugnano, the ‘Sali Abele’ plant in
Castelleone (CR) and soon we will be adding
yet another. We are also thinking about
opening a production plant on the American
continent”. The next step of the way for Amisco
is the United States, something that is part
of the 2013-2015 three-year plan, aimed at
meeting the constant demand from American
customers, which, with a locally-based plant,
will also help to get round the problem of the
fluctuating dollar that makes it difficult to set a
fixed product price. So, an American production
plant would round off Amisco’s international
status, in that the company is planning on
supplying not only the United States, but also
Nafta members and South America.