dicembre 2012
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za bisogno di decreti attuativi: “Certo,
ancora si può pensare a renderli ulte-
riormente facili da utilizzare attraverso
garanzie del Fondo centrale di Garan-
zia, o attraverso un meccanismo per cui,
soprattutto per quelli di partecipazio-
ne, di quasi capitale, se l’imprenditore
accompagna con un’iniezione anche
piccola di capitale, magari si può fare
in modo che ci sia un plafond a dispo-
sizione da parte delle banche, ma sono
già una reale opportunità che non ha
bisogno di altri meccanismi implemen-
tativi”.
Infrastrutture per la ripresa
La voce infrastrutture è dove l’Italia ha
accumulato il più grande gap rispetto ai
Paesi concorrenti, e si parla di centinaia
di miliardi, un problema di risorse e di
norme, di tempi delle autorizzazioni e
di strumenti di finanziamento, e pro-
prio su questo punto il ministro Passera
tiene a sottolineare come il Governo
non abbia cercato facili risultati di breve
termine: “Abbiamo preso un impegno
forte, abbiamo parlato di 50 miliardi
di progetti da sbloccare, e siamo già a
35.
Siamo andati nel profondo di ciò
che impediva l’investimento in questo
campo: le norme, e i miglioramenti di
procedure che abbiamo introdotto,
portano a riduzioni di anni nei tempi di
approvazione”. Sul fronte strumenti di
finanziamento, l’Italia è inoltre il primo
Paese che ha seriamente fatto i project
bond, con un trattamento fiscale molto
vantaggioso, in quanto si tratta dell’u-
nica forma di raccolta di capitale che ha