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@lurossi_71

luca.rossi@fieramilanomedia.it

Brexit isanopportunityto

relaunchItaly

There are stages in life, including the life of a

country, in which it is necessary to have the

courage to dare. And Brexit could be an historic

opportunity for Italy: on the one hand to attract

all that potential capital fleeing from the UK, and

on the other to participate as protagonists in an

EU reformprocess that has proven to be weak and

overly technocratic.

The case of Ilva is emblematic: Italy’s most

important industrial infrastructure for its impact

on the country’s GDP is subject to an auction,

where time and price factors are binding. It is a

shining example of a vicious circle, oppressive and

often anti-liberal, that feeds a contrast circuit,

where instead of fighting unemployment and

social distress it exacerbates them further. Italy

must not only demand new rules for everyone from

the EU, dictating the agenda or part of it, but in

order to be a credible leader we must demonstrate

the ability to reduce our own public debt, rectify

non-performing loans and complete reforms of our

bureaucracies and civil justice system.

This is the moment when Italy should send a

strong signal so that it can seize this historic

opportunity not to lose the value of a structurally

strong country, populated by savers and

innovative entrepreneurs, where the north of

the country is growing at a faster pace than

the rest of the continent. So, without a second

thought, let us push forMilan as the seat of the

European Banking Authority which nowmust

leave London, just as Paris will be home to the

European Securities andMarkets Authority and

Frankfurt, the European Central Bank. Let us

bring to a conclusion the idea of creating a ‘no

tax area’ in Bagnoli, or in the wired area of the

Expo grounds to attract not only research but also

finance but the most innovative startups.

Brexit è un’occasione

di rilancio per l’Italia

Ci sono fasi della vita, anche di quella di un Paese, nelle quale è necessario

avere il coraggio di osare. E la Brexit può essere un’occasione storica da co-

gliere per l’Italia: da un lato per attrarre tutti quei potenziali capitali in fuga

dal Regno Unito e dall’altro lato per essere protagonisti nel processo di rifor-

ma di una UE che si è dimostrata debole ed eccessivamente tecnocratica.

Il caso dell’Ilva è emblematico: l’infrastruttura industriale più importante per

la sua incidenza sul PIL del Paese è sottoposta a un’asta dove i fattori tempo e

prezzo sono vincolanti. È il fulgido esempio di un meccanismo vizioso, oppri-

mente e spesso antiliberale che alimenta un circuito contrario, dove invece di

combattere disoccupazione e disagio sociale ne alimenta di ulteriore. L’Italia

non deve solo chiedere regole nuove per tutti alla UE dettandone l’agenda, o

parte di essa, ma per esserne un credibile leader deve dimostrare capacità di

ridurre il suo debito pubblico, sanare le sofferenze bancaria e portare a ter-

mine le riforme della burocrazia e del sistema della giustizia civile.

È il momento nel quale l’Italia deve dare un segnale forte perché possa co-

gliere questa storica occasione di non disperdere il valore di un Paese strut-

turalmente forte, fatto di risparmio e imprenditori innovativi. Dove abbiamo

un Nord del Paese che cresce a ritmi superiori al resto del continente. E al-

lora lanciamo il cuore oltre l’ostacolo cercando di ospitare a Milano la sede

dell’European Banking Authority che se ne andrà da Londra, così come Parigi

ospita l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati e Francofor-

te la Banca Centrale Europea. Portiamo fino in fondo l’idea di creare una ‘no

taxi area’ a Bagnoli o nell’area cablata di Expo per attrarre non solo la ricerca

ma anche la finanza e le start up più innovative.