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rmo
giugno 2013
Strategie
RMO SPECIALE
FINITURA
enti pubblici e privati e gli or-
gani governativi; la nomina di
propri esponenti negli organi-
smi internazionali; la creazione,
amministrazione o sovvenzione
di opere professionali, istituti
professionali, laboratori, opere
di educazione scientifica, corsi e
pubblicazioni interessanti la ca-
tegoria; la prestazione di consu-
lenze; la creazione e il deposito
del marchio di appartenenza. A
rileggerli dopo quarant’anni di
attività viene scontato intuire
quanto siano stati profondi i sol-
chi delineati nel biennio ’73-’74,
ancora oggi tracce della strada
che Ucif percorre quotidiana-
mente.
Lo sguardo all’oggi.
Nel 2013
Ucif è attiva con lo stesso impe-
gno di una volta confermando gli
obiettivi che da sempre si pone
per le aziende ma soprattutto per
il settore che rappresenta. Grazie
alle nuove tecnologie, alle nuove
modalità di lavoro e al comparto
sicuramente diverso rispetto al
passato, Ucif si impegna con mag-
giore dinamicità per dare forza al
settore e rappresentarlo non solo
a livello nazionale ma anche eu-
ropeo.
Gli appuntamenti nell’anno in
corso sono numerosissimi a par-
tire da una pubblicazione che
raccoglierà le interviste degli
imprenditori del comparto della
finitura rappresentanti della
vecchia e della nuova genera-
zione.
La storia delle imprese costitui-
sce l’ossatura stabile anche delle
attività attuali dell’associazione
canalizzandone le iniziative e
avanzando proposte volte al bene
dell’imprenditore e del cliente. I
40 anni di associazione saranno
così racchiusi in un libro dal titolo
‘Dietro la Superficie’ disponibile a
partire dal mese di giugno. Gli im-
pegni sulla parte di formazione,
dedicata non solo alle aziende as-
sociate ma a chiunque voglia ap-
profondire specifiche tematiche,
si sviluppano quest’anno su due
percorsi differenti: il primo dedi-
cato al tema dell’internazionaliz-
zazione e dell’operare con Paesi
economicamente e fiscalmente
differenti dal nostro, l’altro di
natura tecnica focalizzato sul fa-
scicolo tecnico e sulla documenta-
zione a corredo di un impianto di
verniciatura.
Il nostro augurio è che Ucif, e il
settore tutto, possano vivere i
prossimi 40 anni con lo stesso
entusiasmo e raggiungendo
gli stessi successi degli anni che
hanno preceduto questo festeg-
giamento.
Marcello Zinno è Responsabile associativo
di Ucif.
Traina l’export
Il settore del trattamento delle superfici, pur se indebolito
dalla crisi attuale, denota già segni di miglioramento rispetto
agli ultimi anni. L’analisi statistica, elaborata dall’Ufficio Studi
di Anima, fotografa l’andamento del settore rappresentato
da Ucif per il preconsuntivo 2012 e le previsioni 2013.
Segno positivo nel 2012 per fatturato totale di impianti di
finitura (+1,8%) sostenuto dall’export (+4,6%). Per il settore
‘Impianti di finitura’ il preconsuntivo 2012 segnala un leggero
aumento della produzione (+1,8%) e per il 2013 si prevede
una sostanziale stabilità. Se il mercato domestico soffre, le
esportazioni sono invece cresciute inmodo apprezzabile
(+4,6%) e si prevede possano crescere ulteriormente nel
corso del 2013 (+1,3%). Il settore quindi reagisce alla crisi,
grazie alla propensione delle aziende di posizionarsi su
nuovi mercati. Fra questi ultimi si afferma la Serbia, grazie
all’investimento di Fiat, che ha compensato la riduzione
di personale in Polonia con unmaggiore investimento nei
Balcani. Altri Paesi di sicuro interesse sono la Turchia,
l’India e la Cina, dove le previsioni indicano un incremento
dell’immatricolazioni auto almeno per i prossimi tre anni. Ciò
ha determinato un aumento del peso dell’export rispetto al
peso del mercato domestico.
I livelli occupazionali sono rimasti invariati nonostante la
crisi e per il 2013 si prevede possano leggermente aumentare
(+1,7%). Le aziende del settore preferisconomantenere
i livelli occupazionali per non disperdere la capacità e la
conoscenza della propria forza lavoro. Gli investimenti
risultano aumentati (+5,6%) mentre si prevede rimangano
stabili nel 2013. Alcune aziende continuano a investire, in
particolare i grandi gruppi che riescono a sostenere i propri
investimenti recuperando le risorse nei mercati in espansione.
Le piccole aziende invece, che compongono la gran parte
del settore, subiscono le conseguenze della stretta creditizia
italiana.