Barometro
a cura di
rmo
ottobre 2013
20
Dall’ultimo sondaggio condotto dall’Istat
presso le imprese manifatturiere ope-
ranti nel comparto dei beni strumentali
è emerso che in settembre il saldo dei
giudizi sugli ordinativi industriali, pur
mantenendosi ancora pesantemente ne-
gativo, è nettamente migliorato: il dato
è stato la sintesi di una maggiore fiducia
per gli ordini sul mercato domestico e una
stabilità per quelli provenienti dall’estero.
Analogamente, anche il saldo dei giudizi
sulla produzione industriale è risultato su-
periore rispetto a quello della precedente
rilevazione. Tuttavia, al miglioramento
delle opinioni sulla situazione attuale
di ordinativi e produzione industriale, si
sono contrapposti i risultati relativi alle
aspettative sugli stessi: in settembre, in-
fatti, i saldi dei giudizi sugli ordini e sui
livelli produttivi attesi per i prossimi 3
mesi sono pesantemente peggiorati ri-
spetto al sondaggio di agosto, tornando
in territorio negativo dopo alcuni mesi
di segno più. Ciò significa che la quota
di aziende operanti nei settori dei beni
strumentali che si aspetta un peggiora-
mento dei prossimi 3 mesi dei livelli di
ordini e produzione è tornata a superare
la percentuale delle imprese che invece si
attendono un miglioramento. A nostro
avviso, questa nuova ondata di pessimi-
smo dovrebbe derivare dalla fase di par-
ticolare incertezza relativa alla situazione
politica italiana che influenza in misura
significativa le decisioni di investimento
delle imprese di beni strumenti. D’altro
canto, i recenti dati sul Pil italiano relativi
al secondo trimestre dell’anno hanno con-
fermato i segnali di stabilizzazione emersi
già dalla precedente rilevazione. Inoltre,
la crescita è apparsa meglio bilanciata tra
domanda interna ed estera: il sostegno
della domanda estera (dopo il netto calo
registrato nel primo trimestre) è stato ac-
compagnato da una leggera contrazione
di quella interna. L’aspetto più interes-
sante riguarda la composizione del valore
aggiunto per settori di attività: mentre
quello realizzato dall’agricoltura è sceso
del 2,2% e quello dei servizi è diminuito
dello 0,3% (entrambi rispetto al primo
trimestre dell anno), il valore aggiunto
conseguito dall’industria in senso stretto
è rimasto pressoché invariato (-0,1% sul
trimestre precedente), confermando l’av-
vicinarsi della tanto attesa fase di sta-
bilizzazione. Riteniamo che lo scenario
più probabile possa vedere una crescita
prossima allo zero nel terzo trimestre
del 2013 e un’espansione del Pil pari allo
0,1%-0,2% trimestre su trimestre negli ul-
timi tre mesi dell’anno. Infatti il consumo
privato appare in via di stabilizzazione,
anche se ad un ritmo moderato, grazie
anche all’inflazione che resta contenuta,
nonché alle politiche fiscali che dovreb-
bero risultare meno austere. Attualmente
la principale minaccia per l’industria ita-
liana deriva dalle tensioni politiche in
aumento che potrebbero rallentare le de-
cisioni in materia di investimenti. Ora la
domanda cruciale è: quando ripartiranno
gli investimenti? Dagli ultimi dati, forse il
momento si sta finalmente avvicinando.
Quando
ripartiranno
gli
investimenti?