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progettare
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ottobre
2015
Le misure attese
per la Legge di Stabilità
Sono molte le attese delle imprese intorno alla preparazione della nuova Legge di Stabilità che il
Governo sta studiando in questo periodo. In un momento congiunturale di ripartenza del mercato,
diventano cruciali gli interventi che potrebbe mettere in campo il Governo per aiutare a ridare slancio
al volano della ripresa. Le misure allo studio per le imprese che potrebbero trovare ospitalità nel
Documento di programmazione economica in preparazione ruotano sostanzialmente intorno a due
pilastri: priorità alla ricerca e agli incentivi per gli investimenti produttivi.
Sulla ricerca si ragiona in merito al calcolo
dei crediti di imposta sul totale della spesa
fatta con università, centri di ricerca e
start-up. Dopo i buoni risultati riscontrati
dalla ‘Nuova Sabatini’ e la chiusura senza
proroga della cosidetta ‘Guidi-Padoan’, le
munizioni relative agli investimenti in beni
strumentali a disposizione delle imprese
rischiano di esaurirsi. E da qui il tentativo
del Governo di lavorare alla possibilità
di ricorrere a un super ammortamento
al 140% del valore degli investimenti in
macchinari produttivi ispirato alla Francia e
alla legge Macron. Opzione che potrebbe
essere riservata alle imprese meridionali.
Tra i nodi da sciogliere c’è anche quello
pensionistico, con la correzione della
Legge Fornero per rendere più flessibili le uscite verso la pensione e di conseguenza, abbinandola
agli effetti del JobsAct, favorire gli ingressi di giovani in azienda.
Ma per allestire il cantiere della Legge di Stabilità occorre che prima venga chiarito il quadro nel quale
inserire le variabili macroeconomiche . E qui entra in gioco la trattativa in atto con la Commissione
Europea perché accordi nuovi margini di flessibilità al Governo italiano, alzando l’asticella del deficit
al 2,2% nel 2016. L’Europa del rigorismo teutonico è tempo che allenti la morsa, favorendo una
ripartenza dell’economia.
@lurossi_71
luca.rossi@fieramilanomedia.itEDITORIALE
luca Rossi