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fluidotecnica

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MAGGIO

2016

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la specializzazione sempre più spinta

richiede di poter fare vera ricerca e

sviluppo, non limitandosi solamente a

provare prodotti a catalogo. I costrut-

tori di macchine, infatti, e in maniera

più spiccata nel settore mobile, oggi

chiedono prodotti dalle caratteristiche

personalizzate sulle loro tipologie di

macchine. Per soddisfare queste esi-

genze, e toccare mercati e importanti

clienti internazionali, poter contare

su un Centro ricerche è allora una

conditio sine qua non, per essere in

grado di sviluppare non solo prodotti

in termini di tempo molto stretti, ma

anche in modo da poter confermare

l’affidabilità e l’utilizzo conforme di ciò

che si fornisce alle condizioni specifi-

cate dal cliente già con percentuali di

sicurezza del 90%”.

Partnership applicativa

Il Centro ricerche MP Filtri risponde

pertanto all’esigenza di affiancare la

parte tecnica e progettuale dell’a-

zienda, per confermare con dati certi

e sperimentati le caratteristiche del

prodotto in termini applicativi specifi-

ci e personalizzati. L’azienda imprime

in tal modo una forte accelerazione

al ritmo di innovazione dei propri

prodotti, potendo eseguire simula-

zioni prototipali grazie alle nuove

strutture presenti nel laboratorio, e

in stretta collaborazione con gli u-

tenti finali. “Questo ci permette di

lavorare in piena partnership con i

clienti - spiega Pastori -, e non intesa

semplicemente come legata ai servizi

che si possono fornire in tempi bre-

vi nel post-vendita, quanto potendo

intervenire già nella parte iniziale

del progetto, la fase più importante.

Questo evolve fortemente il concetto

di partnership, che diventa di natura

prettamente tecnico-applicativa su

una determinata macchina: il nuovo

laboratorio diviene così non solo stra-

tegico per eseguire studi specifici per

clienti importanti, ma al contempo ci

consente di produrre know-how, poi

impiegabile anche per il continuo

miglioramento del nostro prodotto

standard”.

Sinergia scuola lavoro

L’importante investimento che MP

Filtri ha sostenuto rientra nel con-

testo più ampio di una vision che

l’azienda ha del proprio futuro di

crescita nel mondo, e ciò contempla

anche l’accordo di collaborazione

stretto con il Politecnico di Milano,

nello specifico con le Facoltà di in-

gegneria meccanica e di fluidodina-

mica. L’accordo in prima istanza ha

dato un importante contributo nello

studio dei banchi prova presenti nel

Centro, apportando fondamentali

conoscenze di fisica ed elettronica,

congiunte a quelle di oleodinamica

detenute dall’azienda. “Questa col-

laborazione - illustra Pastori -, oltre

a comportare la doppia certificazio-

ne MP Filtri e Politecnico di Milano

per le analisi che potremo svolgere,

ha però anche l’obiettivo di fornire

agli studenti l’opportunità di intra-

prendere un percorso formativo in

azienda, potendo abbinare all’ottima

preparazione teorica fornita dall’Uni-

versità anche una preparazione più

Ricerca a basso impatto ambientale

MP Filtri ha realizzato il nuovo Centro ricerche nel pieno rispetto dell’ambiente, seguendo una

logica che ha consentito di ottenere per la nuova struttura la certificazione ambientale ISO

14000. Due pompe di calore provvedono al riscaldamento e al condizionamento del labora-

torio, funzionando con ciclo acqua-aria, possibile grazie alla presenza di due falde acquifere,

verificata con apposite ricerche effettuate nel sottosuolo. L’installazione di macchinari con

ciclo acqua-aria ha consentito di abbattere del 25% il consumo energetico, rispetto a quanto

richiederebbe un impianto aria-aria. Tutti i banchi prova presenti nel Centro vengono quindi

raffreddati con una stessa struttura, impiegando scambiatori di calore, mentre un sistema

compensato d’aria filtrata, con portata di circa 10.000 m

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, all’uscita dalla compensazione

passa dallo scambiatore di calore per recuperare il caldo o il freddo, a seconda della stagione.

Aria e acqua vengono trattate, tramite processo di deumidificazione e pulizia dell’aria e di

filtrazione e addolcimento dell’acqua in ingresso, mentre pannelli fotovoltaici installati sul

tetto del capannone copriranno fino a circa l’80% il fabbisogno energetico del laboratorio.