L’ultima frontiera della potenza fluida.
Dalla rivista:
Fluidotecnica
In Metal Work abbiamo sintetizzato queste fondamentali nuove esigenze del mercato in quattro slogan-obiettivi: integrazione, miniaturizzazione, modularità, black box. Si tratta di sistemi pneumatici montati e collaudati dal costruttore». Insomma, la pneumatica negli ultimi anni ha visto sempre più una diffusione nel mondo dell’automazione come sistema economico e pulito, capace di dare una risposta efficace in molte situazioni progettuali. Quale soluzioni proponete per il mondo dell’automazione? È Guzzoni che ha continuato: «L’isola di valvole Multimach è una black box, che integra valvole, raccordi, connettori elettrici. E’ super miniaturizzata, dato che ha il rapporto portata/spazio occupato migliore del settore. È ipermodulare, visto che in un’isola possono convivere da 1 a 24 valvole di tre taglie diverse da 200, 500 e 800 Nl/min di tutte le versioni 5/2, 3/2 NC e NO, 5/3. Inoltre, quest’anno, abbiamo presentato una linea di prodotti pneumatici, denominata line on line, caratterizzati dal fatto che in un unico corpo in tecnopolimero possono essere alloggiati i componenti necessari per assolvere tutte le funzioni pneumatiche». Maffi, si collega al suo primo intervento: «Se analizziamo nello specifico il nuovo cilindro ISO a profilo pulito Clean Power abbiamo l’esempio di quanto ho già espresso. È stata effettuata un’analisi a 360° del prodotto, della sua applicazione, del suo processo produttivo e del suo costo. Tutti i dati raccolti sono stati analizzati sotto i diversi aspetti ed è nato il progetto. Il risultato è stato un prodotto che incrementa notevolmente le prestazioni nei confronti del prodotto precedente, è più leggero nonostante vi sia il profilo del tubo che ha un peso lineare maggiore, supporta maggiori carichi, presenta una superficie esente da zone di accumulo sporco e può essere impiegato in determinati settori dove altri cilindri non sono proponibili».
Sintetico Bonera: «Segue la linea sopra evidenziata per tutte le linee prodotto che abbiamo a catalogo: nuove valvole serie Y, ingrate con elettronica pur avendo anche versione senza questa, cilindri sia senza stelo sia a norma ISO, regolatori di flusso sensibili e con regolazione elettronica in fase di studio». Moriggi è intervenuto sostenendo che SMC ha sempre attribuito grande importanza alla ricerca e sviluppo. A partire da quest’anno, con l’obiettivo di decentralizzare rispetto alla Corporation e di centralizzare a livello locale per soddisfare al meglio le esigenze dei clienti delle singole consociate, sono stati attivati due nuovi centri ricerca in Europa (ETC) e in America (UTC), che vanno ad aggiungersi al Tsukuba Technical Center in Giappone, una imponente struttura con uno staff di oltre 1.000 progettisti. I tecnici dei centri di ricerca, organizzati per gruppi di prodotto di competenza, sono incaricati di convogliare e gestire i progetti che arrivano dalle varie sedi europee. Questo consentirà una maggiore presenza sul campo che, unita ad uno scambio di informazioni più rapido e accurato, porterà al miglioramento del servizio globale al cliente, consentendo inoltre di portare avanti con maggiore determinazione la cultura del “prodotto speciale”.
Sempre più vicini all’utilizzatore
Entrati nel terzi millennio il successo di un’azienda si fonda su differenti variabili: naturalmente la validità tecnica del prodotto, ma anche incisive strategie commerciali, marketing pianificato, assistenza puntuale e precisa, magari anche on-line. Quali sono, quindi, i punti qualificanti delle vostre strategie sia produttive sia commerciali? Bonera ha una risposta ad ampio raggio: «Abbiamo un ufficio di marketing centrale in Italia che si occupa di studiare il mercato e di raccogliere informazioni dalle varie filiali presenti nel mondo per scoprire le tendenze del breve e del medio periodo. Questo poi si interfaccia con i vari area manager commerciali che hanno la responsabilità delle diverse aree mondiali e con l’ufficio tecnico per lo sviluppo dei prodotti. L’internazionalità aiuta a cercare di studiare prodotti che possono essere proposti a tutto il mercato mondiale». Sulla stessa linea anche Moriggi che ha aggiunto: «SMC è un azienda fortemente orientata all’utilizzatore, capace di comprendere l’evoluzione dei mercati e perciò non si ferma ai prodotti standard. A livello internazionale si sta infatti verificando un cambiamento nelle esigenze: oltre al prodotto tradizionale standardizzato, si sta diffondendo sempre più la richiesta di esecuzioni personalizzate, che rispondano al meglio alle differenti caratteristiche costruttive e funzionali. Ritenendo che queste tendenze, già consolidate in Giappone, prenderanno sempre più piede anche in Europa, abbiamo puntato molto su questo tipo di produzione, dando vita ad una vera e propria cultura del prodotto speciale». «Metal Work –ha sostenuto Guzzoni- ritiene fondamentale produrre direttamente i propri prodotti, per garantire la qualità e i tempi di consegna. Grandi sforzi sono stati dedicati all’automazione produttiva e alla riduzione dei tempi di set up macchina. La strategia commerciale trae origine dalla centralità attribuita al servizio, all’importanza di essere vicini all’utilizzatore. Per questo l’azienda ha creato una rete di società, col nome P Service in Italia e Metal Work all’estero, che garantiscono la presenza di venditori e tecnici specializzati a pochi chilometri di distanza dal cliente. Anche quest’anno sono state inaugurate nuove società, in Polonia, Finlandia, Malesia e Brasile». L’argomento è stato concluso da Maffi: «Per affrontare le realtà che ho descritto sono ovviamente necessarie politiche commerciali che analizzino in profondità le aspettative dei mercati. Questo è necessario per capire le necessità e identificarne le soluzioni che, trasmesse all’apparato produttivo, creino le condizioni per quella attività di progettazione, industrializzazione e produzione che danno ai prodotti le caratteristiche di integrabilità nel mercato. Insomma, si tratta della somma di tutte le aspettative dei clienti».