Ottimismo nel settore fonderia nei dati Assofond del IV trimestre 2020
Mostra chiari segnali di ripresa l’indagine Assofond sul IV trimestre 2020, con una variazione ponderata del fatturato a +12% sul trimestre precedente. Variazione molto dinamica rispetto allo 0% del terzo sul secondo e al minimo assoluto del -19% avuto nel secondo sul primo trimestre 2020.
Se il dato è però positivo per le fonderie di ghisa (+12%) e per quelle di materiali non ferrosi (+16%), continuano a essere in difficoltà le fonderie di acciaio, che segnano un ulteriore peggioramento (-16%). E’ invece positivo a +19% il valore medio ponderato dello scostamento tra il fatturato 2020 e il valore stimato per il 2021, e positivo per tutti e tre i comparti: +15% la ghisa, +17% l’acciaio e +23% i non ferrosi.
Sul fronte export, il contributo della domanda estera nel IV trimestre è sceso al 57% del fatturato totale del trimestre. Le fonderie che in tutti e tre i comparti hanno una quota di domanda estera superiore al 50% dichiarano però qui un recupero più significativo sul fatturato del terzo trimestre, pari al +23% (contro il 12% del risultato generale). Dato interessante, questa dinamica è anche più marcata per le fonderie di acciaio, dove le aziende con una maggiore propensione all’export hanno incrementato il proprio fatturato del +25% rispetto al trimestre precedente, evidenziando una performance in forte controtendenza rispetto al dato generale del comparto (-16%).
“Negli ultimi mesi siamo ripartiti con buono slancio, e i risultati dell’ultima rilevazione del nostro Centro Studi lo conferma – dice Roberto Ariotti, presidente di Assofond -. Il quadro, complessivamente, è positivo, anche se permangono una serie di incognite: penso in particolar modo alle dinamiche dei prezzi delle materie prime che, nelle prime settimane dell’anno hanno fatto segnare aumenti pesantissimi, anche se ora sembrano essersi stabilizzati. Ora abbiamo bisogno di un periodo di stabilità e di rilancio: è quello che tutto il mondo industriale, che ha saputo in questi mesi contenere le perdite tenendo di fatto a galla il Paese, chiede al nuovo governo. Mi auguro quindi che si possa aprire una stagione nuova in occasione della quale, alla prudenza che tutti dobbiamo ancora avere in attesa che i vaccini sconfiggano il virus, si affianchi invece più coraggio nelle scelte economiche che devono essere prese per ridare fiato alla nostra economia”.
Bene infine l’utilizzo della capacità produttiva, risalti a quota 73,6% e della visibilità ordini, a 2,8 mesi, mentre si è ridotto al 51,5% il ricorso agli ammortizzatori sociali, contro il picco massimo di due trimestri precedenti del 93,9%.
La fiducia nel contesto economico da parte delle associate e il miglioramento delle aspettative sono quindi confermati dall’indice ACT, che misura il giudizio su come le aziende abbiano trascorso il trimestre di riferimento. L’indice è infatti in crescita, pur non superando i 36 punti (massimo possibile 100). Diverso è quindi il giudizio nel singoli comparti: positivo per le fonderie di ghisa e non ferrose, negativo invece per le fonderie di acciaio, dove l’indice arretra a 20 punti dai 25 del terzo trimestre. Cresce invece in tutti e tre i comparti l’indice SIX, relativo alle aspettative dei sei mesi successivi ala rilevazione: l’ottimismo aumenta in particolare per il terzo trimestre consecutivo, registrando il valore massimo di 67 punti. In particolare, il 39,4% delle fonderie ritiene che il quadro economico sarà migliore, mentre il 54,5% pensa che resterà stabile.
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