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RMO 217 – Gennaio/Febbraio – 2019

In un decennio la Cina ha conquistato l’Africa

L’Africa, terra dalle mille suggestioni cromatiche, è anche un enorme continente che custodisce materie prime vitali per lo sviluppo dell’economia mondiale. A differenza dei diversi Paesi europei o degli USA, la Cina in meno di un decennio ha dato vita a poderosi investimenti economici e di partenariato che l’hanno portata a controllare enormi giacimenti energetici e di materie prime. Dal 2010 l’influenza commerciale del Paese del Dragone è stata sostenuta da un impegno di oltre 100 miliardi di dollari per lo sviluppo di progetti commerciali in Africa. Nel 2012, la Conferenza di Pechino ha dato una sorta di ufficializzazione a questo percorso. Lo scorso anno, durante il Forum per la cooperazione tra Cina e Africa (Focac), il presidente Xi Jinping ha annunciato un nuovo fondo comune da 60 miliardi di dollari per lo sviluppo dell’Africa come parte di una serie di nuove misure per rafforzare i legami tra le parti. Secondo uno studio della China-Africa Research Initiative presso la Johns Hopkins School of Advanced International Studies, la Cina ha prestato un totale di 143 miliardi di dollari a 56 nazioni africane messi a disposizione principalmente dallo Export-Import Bank of China e dalla China Development Bank. Circa un terzo dei prestiti era destinato a finanziare progetti di logistica e trasporto, un quarto al comparto dell’energia e il 15% destinato all’estrazione di risorse, compresa quella di idrocarburi. Solo sette Paesi – gli strategicamente importanti Angola, Camerun, Etiopia, Kenya, Repubblica del Congo, Sudan e Zambia – rappresentano i due terzi del totale dei prestiti cumulati nel 2017 verso la Cina, con la sola Angola ricca di petrolio che rappresenta una quota del 30% o 43 miliardi di dollari (il 35% del PIL dell’Angola nel 2017).

Luca Rossi



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