Ucimu, nel 2021 decisa ripresa (macchine utensili, robot, automazione)

Pubblicato il 12 luglio 2021

Nel 2020, l’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione ha registrato un calo deciso di tutti i principali indicatori economici. Di tenore decisamente opposto è il 2021 che, fin dai primi mesi, ha confermato la ripresa dell’attività sia in Italia sia all’estero, come emerge dai dati relativi all’indice degli ordini del primo semestre 2021 e come evidenziano le previsioni per la chiusura d’anno. Questo, in sintesi, è il quadro illustrato dalla presidente di Ucimu, Sistemi per produrre Barbara Colombo, in occasione dell’annuale assemblea dei soci. Alla riunione sono intervenuti: Giorgio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo e Mauro Alfonso, amministratore delegato di Simest.

Consuntivo 2020 e previsioni 2021. Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro studi & cultura di impresa di Ucimu, nel 2020, la produzione di macchine utensili robot e automazione, si è attestata a 5.182 milioni di euro, registrando un calo del 20,4%, rispetto al 2019. Il risultato è stato determinato sia dalla riduzione delle consegne dei costruttori sul mercato interno, scese, del 20,3%, a 2.321 milioni, sia dal calo dell’export che si è attestato a 2.861 milioni di euro, il 20,5% in meno rispetto all’anno precedente. Nel 2020 i principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Stati Uniti (374 milioni -11,3%), Germania (289- milioni -23,1%), Cina (224 milioni -26,1%), Francia (158 milioni -32,2%), Polonia (143 milioni -17,2%), Turchia (100 milioni +29%), Russia (100 milioni -16%), Spagna (95 milioni -34,1%). Nel 2020 il consumo italiano di macchine utensili è sceso del 26,6% a 3.561 milioni di euro, proseguendo con il trend negativo avviato nel 2019.

Previsioni 2021: come emerge dalle previsioni elaborate dal Centro studi Ucimu, la produzione di macchine utensili dovrebbe crescere, del 10,9%, a 5,7 miliardi di euro. L’export si dovrebbe attestare a 3,1 miliardi di euro, pari al 9,4% in più dell’anno precedente. Anche il consumo crescerà sfiorando i 4 miliardi di euro, pari al 10,9% in più rispetto al 2020. La domanda italiana farà da traino per le consegne dei costruttori, attese in crescita a 2,6 miliardi (+12,7%), e per le importazioni che dovrebbero attestarsi a 1,3% miliardi (+7,6%).

Ordini primo semestre 2021. Nel primo semestre del 2021, l’indice ordini ha registrato un incremento dell’88,2%. Tale risultato è stato determinato dai buoni riscontri raccolti dai costruttori sia sul mercato interno sia estero. In particolare, gli ordini interni sono cresciuti del 238% rispetto al periodo gennaio-giugno 2020; gli ordini esteri hanno registrato un incremento del 57,5% rispetto al primo semestre 2020. Barbara Colombo ha sottolineato: “Il 2021 appare di tenore completamente diverso rispetto al 2020: c’è un clima di fiducia che cresce e si consolida di mese in mese, come emerge dai dati di raccolta ordini, e ci aspettiamo culminerà in ottobre in occasione di Emo Milano 2021, la fiera mondiale del settore”. E ha continuato: “Purtroppo però vi sono due fenomeni che rischiano di minare la ripresa avviata: il rincaro dei costi delle materie prime da un lato, e la scarsa disponibilità di componenti elettronici dall’altro. Il rischio che non possiamo permetterci è che questi due fenomeni raffreddino il ciclo positivo degli investimenti, soprattutto sul mercato domestico dove gli incentivi 4.0 stanno dando buoni frutti”.



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