Stent biocompatibili nanotech da Enea

Pubblicato il 1 settembre 2017
stent biocompatibili nanotubi Enea

Coordinato da Enea, è partito il progetto Bi-stretch-4-biomed per realizzare entro il 2020 stent biocompatibili e supersottili per il trattamento delle malattie cardiovascolari. Gli innovativi dispositivi saranno fabbricati in acido-polilattico, polimero dell’acido lattico impiegato anche per i punti di sutura che si riassorbe nei tessuti dopo la guarigione della lesione coronarica.

L’aggiunta di nanotubi di disolfuro di tungsteno, materiale biocompatibile e non tossico per l’organismo, darà maggiore resistenza meccanica agli stent, due volte più sottili rispetto a quelli tradizionali (150 micron) consentendo anche applicazione e posizionamento più facile lungo il percorso arterioso. Lo stent verrà riassorbito nell’arco di due anni dall’intervento, restituendo ai vasi la funzionalità ed elasticità naturali, contribuendo a ridurre il rischio di patologie infiammatorie croniche o di fratture dell’arteria, come accade per gli stent metallici. Per queste caratteristiche il nuovo stent sarà particolarmente indicato per pazienti giovani, che potrebbero avere necessità di sottoporsi a nuovi interventi.



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