Sicure, affidabili, targate CE
Dalla rivista:
Progettare
Il rapporto di settore redatto da Acimall ha lo scopo di fornire ai numerosi interlocutori dell’industria italiana delle macchine per la lavorazione del legno uno strumento conoscitivo riguardo l’evoluzione di un comparto tra i più dinamici, a livello nazionale, in tutto il settore manifatturiero. Dall’analisi congiunturale di Acimall (Associazione costruttori italiani macchine e accessori per la lavorazione del legno) sul mercato delle macchine per la lavorazione del legno si nota che l’ultimo trimestre del 2001 l’andamento della produzione è stato giudicato stazionario. Sostanziale stabilità anche sul versante dell’occupazione. Venendo alle previsioni per il prossimo futuro c’è da sottolineare che, alle indagini precedenti, appare qualche segnale di ottimismo in più. I mercati stranieri, molto probabilmente, daranno qualche soddisfazione in meno rispetto agli anni passati. Il mercato italiano, secondo l’indagine previsionale, segnala una sostanziale stabilità. Comunque, nel 2002, il mercato interno anche grazie alla nuova legge Tremonti darà delle soddisfazioni. Vediamo qualche percentuale. Nel 2001 il settore ha raggiunto una produzione pari a oltre 1.830 milioni di euro, di cui 1.440 grazie all’esportazione, evidenzia una flessione degli ordini del 13,5%, percentuale che è il risultato di un meno 19,8 percento segnalato dai mercati esteri a cui fa da contraltare l’incremento del 3,7% guadagnato dai costruttori nel mercato nazionale. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici le macchine per il legno risultano essere sempre più sicure. Il settore del legno, per le sue caratteristiche intrinseche, quali la possibilità di lavorazione con avanzamenti manuali, le elevate velocità di taglio e di avanzamento, la brevità dei cicli anche su macchine automatiche e infine la variabilità della materia prima, presenta caratteristiche di particolare pericolosità. La sicurezza delle macchine è da sempre l’obiettivo primario sia in fase dei progettazione sia in fase di costruzione e la sua regolamentazione su scala internazionale, grazie alle recenti Direttive Europee e alla Direttiva Macchine in particolare, è stata subito vista come un’occasione di miglioramento e armonizzazione dei sistemi progettuali e realizzativi. Alcuni tecnici del settore hanno risposto alle domande di Progettare.
La parola alle aziende
CMC-Texpan è una realtà italiana in grado di fornire impianti completi chiavi in mano per tutte le fasi di produzione di pannelli truciolari partendo dalla fase di sviluppo e ingegnerizzazione del progetto, per giungere fino alla costruzione, all’installazione e alla manutenzione degli impianti presso l’utente finale. Quali sono gli sviluppi tecnologici più recenti nelle macchine per la lavorazione del legno che meritano di essere presi in considerazione?
«L’automazione dei processi produttivi –ha esordito Dario Zoppetti di CMC-Texpan- con l’utilizzo dell’informatica applicata ai sistemi meccanici, ai controlli sequenziali, alla gestione dei dati statistici, alla verifica della qualità globale. Quest’ultima intesa non solo nell’accezione di qualità del prodotto finale, quanto in quella dei processi produttivi stessi, dalla sicurezza degli operatori (applicazione delle direttive CEE), al rispetto per l’ambiente. Vi è a tal proposito una crescente attenzione ai processi di depurazione degli scarichi e di smaltimento e riutilizzo dei sottoprodotti di processo, origine questi degli impianti e macchine per la produzione di pannelli a base legnosa (truciolare, MDF) che utilizzano legno riciclato, principale oggetto della nostra produzione». CMS dal 1969 costruisce macchine standard e speciali per la lavorazione del legno. Lucio Giavazzi, direttore della divisione legno, di CMS ha commentato che gli sviluppi tecnologici più recenti nelle macchine per la lavorazione del legno sono relativi alla sicurezza dell’operatore: la normativa in tal senso evolve verso regole più severe a cui tutti i costruttori devono adeguarsi. Sicurezza dell’ambiente di lavoro sia in termini di protezioni attive e passive, ma anche in termini di miglioramento delle condizioni di lavoro: diminuzione delle emissioni di rumore, captazione e contenimento delle polveri. Inoltre, è sempre più diffusa l’adozione di sistemi atti a rendere user friendly l’utilizzo di un centro di lavoro.
Quali sono allora i parametri più importanti da considerare nella progettazione di una macchina utensile?
Giavazzi ha continuato: «I parametri più importanti nella progettazione di una macchina utensile sono legati fondamentalmente alla produttività. Produttività intesa sia in termini di flessibilità che in termini di disponibilità macchina. Da una parte l’aumento della produttività attraverso la ricerca di accorgimenti e attrezzature che permettono l’attrezzaggio del centro di lavoro nel minor tempo possibile, dall’altra il miglioramento della qualità del prodotto per aumentare la disponibilità e ridurre i fermi dovuti a guasti o manutenzioni programmate». «Nel nostro caso, ha proseguito Zoppetti, la qualità del prodotto ottenuto con le macchine operatrici che progettiamo unita alla sua semplicità funzionale e costruttiva ed alla flessibilità di utilizzo in termini di capacità produttiva. Una macchina deve inoltre pagarsi con il lavoro eseguito in un tempo ragionevole in 4/5 anni e quindi il suo costo deve essere adeguato».
I componenti utilizzati
Quali componenti sono massicciamente impiegati in questo tipo di macchine?
«Le macchine, ci ha detto Zoppetti, utilizzano motori, motoriduttori, componenti meccanici di vario tipo: cuscinetti, cinghie dentate, giunti, supporti, pulegge, ingranaggi, tenditori, bussole, rinvii ecc., utilizziamo inoltre componentistica oleodinamica, pneumatica ed elettrica come fine corsa, fotocellule e PLC». Sulla stessa linea la risposta di Giavazzi: «I principali componenti impiegati nei centri di lavoro per la lavorazione del legno sono fondamentalmente: controllo numerico e PLC di gestione, servomotori con azionamento digitale, guide e viti di precisione a ricircolo di sfere, elettromandrini ad alto numero di giri/minuto e gruppi a forare in linea multipli oltre a componentistica pneumatica e sistemi di ritenzione tramite depressione».
Quale futuro?
Quali nuove tecnologie andranno a influenzare il progettista per la realizzazione delle macchine utensili?
Interessante l’intervento di Giavazzi: «La progettazione dei centri di lavoro nel settore legno sarà sicuramente influenzata dall’applicazione dei motori lineari che comporterà una revisione di alcuni concetti di base. Inoltre l’evoluzione dei controlli numerici e la continua e sempre più massiccia applicazione di componenti elettronici sono elementi che incideranno sul modo di concepire e realizzare le macchine. In un futuro un po’ più lontano l’applicazione di architetture PKM (Parallelic Kinematic Machine) avrà un impatto notevole sulla progettazione».
Zoppetti sostiene che: «Il progettista sarà chiamato a confrontarsi sempre più con le tecnologie informatiche legate all’automazione meccanica e al controllo.
Il CAD è già strumento obbligatorio di progetto, i pacchetti applicativi specifici sempre più utensili indispensabili a velocizzare i tempi di progettazione e a minimizzare i rischi di errori progettuali. Il CAD/CAM sempre più trasformerà l’ufficio progettazione in un ufficio lavori dove il disegno è utilizzato in file dal taglio al plasma o laser alla lavorazione su macchina utensile CN direttamente nel reparto produttivo».