Robot e lavoro, governare il cambiamento

Pubblicato il 16 ottobre 2017

Quale sarà l’impatto della robotica nel lavoro? Sulla questione Siri, Associazione italiana di robotica e automazione, ha organizzato un dibattito dal titolo: ‘L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro… E i robot?’ Ci sono dati che confermano l’aumento dell’occupazione in funzione dei robot installati in fabbrica, altre ricerche rilevano un decremento di occupazione. Proprio su questo tema l’incontro promosso da Siri e Ucimu-Sistemi per produrre ha innescato una serie di considerazioni.

In Italia il mercato dei robot, nel 2016, ha subito un lieve decremento rispetto all’anno precedente, circa -3%. Si consideri che negli anni passati 2014 e 2015, nel nostro Paese, c’è stato un boom di installazioni di robot con crescite percentuali a due cifre. L’Italia è il settimo Paese al mondo con oltre 6.000 robot installati, nel 2016. E’ secondo in Europa dopo la Germania. Le principali applicazioni sono nella manipolazione e saldatura. Per quanto riguarda i comparti sono l’industria dei metalli, chimica, plastica e automotive. “In un tema così complesso – ha esordito Domenico Appendino, presidente Siri (in foto, secondo da sinistra) -, i dati macroeconomici nel periodo dal 2007 al 2013, nei Paesi dove è aumentata la densità dei robot, è scesa la disoccupazione e aumentato il PIL”. E ha continuato: “Certo nessuno può prevedere il futuro, ma molto dipenderà dall’etica che si dovrà o vorrà adottare. Oggi i robot industriali sono macchine dotate di sensori, intelligenza artificiale, sono riprogrammabili e multiscopo. Le nuove generazioni di robot saranno sempre più intelligenti, sarà necessaria una regolamentazione. Ora il nuovo trend evolutivo sono i robot collaborativi, quelli che possono lavorare di fianco all’uomo senza barriere”. Nel 2020 sono previsti (da IFR, International federation of robotics ), due milioni di robot installati nel mondo i quali potrebbero portare tra i 10 e i 14 milioni di posti di lavoro. Un altro dato importante è il ritorno dell’industria manifatturiera nel mondo occidentale. Grazie alla robotica e all’automazione in genere, è più competitivo, in alcuni casi, produrre in occidente piuttosto che delocalizzare.

All’evento Siri hanno partecipato alcune aziende (Camozzi Digital, Multitel Pagliero, Newform, Omas, Sabaf) del comparto manifatturiero che hanno raccontato la loro esperienza dell’automazione di fabbrica e della robotica in produzione. Tutti sono d’accordo che all’aumentare dei robot installati anche l’occupazione aumenta. Una occupazione di qualità di supervisione degli impianti da parte degli operatori. Si tratta di formare continuamente gli addetti, ma le conseguenze non possono che essere positive, sia per i singoli dipendenti, sia nella produttività e competitività dell’impresa.



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