Ripartenza da settembre?

Lievi cenni di ripresa e stabilità diffusa emergono dall’indagine congiunturale Anima sul II trimestre

Pubblicato il 4 agosto 2009

 

Da un primo esame sulle percentuali ricavate dai dati pervenuti, il confronto con i primi tre mesi del 2009 evidenzia un lieve aumento della produzione,  sia per il mercato interno che estero. Rimane molto elevata la percentuale di aziende che mantengono la propria produzione stabile, pur con livelli molto bassi, mentre il saldo, da fortemente negativo quale risultava nel primo trimestre passa a un segno positivo, passando rispettivamente da -19 a +5 nel secondo trimestre.
La quota di aziende che denunciano un peggioramento nella produzione da 39% nel totale (mercati nazionale ed estero nel complesso) è passata al 25%.

“Non possiamo certo parlare di ripresa vera e propria in un contesto di crisi generalizzata a livello mondiale quale è quella che stiamo attraversando, però i timidi spiragli di ripresa che già si erano manifestati in aprile sembrano confermati da questi dati.” – afferma Sandro Bonomi, Presidente Anima. “Rispetto al primo trimestre dell’anno la sensazione generale è di stabilità del comparto meccanico. Possiamo leggere questa indicazione – continua Bonomi – come la conferma che la fase discendente sembra arrestata, si tratta di capire se questo può essere un punto di ripartenza o una pausa temporanea nella flessione. Dal confronto tra il portafoglio ordini del II e del III trimestre, alla fine di ottobre, potremo capire se stiamo finalmente uscendo dalla fase recessiva o meno.”

Le scorte di magazzino che negli ultimi tre mesi sono andate esaurendosi vanno ad avvalorare l’ipotesi che qualcosa si sta muovendo si aggiunge il livello degli ordini, anche se per questo trimestre una prudente attesa predomina ancora, così che la situazione complessiva degli ordinativi sembra replicare quella del precedente periodo, con un  55% delle aziende orientate verso la stabilità, un 12% per un aumento degli ordinativi e un  34%  per un calo. l carnet ordini (valore in mesi di lavoro assicurati) passa da 2 a 1,9, confermando la tendenza al ribasso per questa voce che rappresenta purtroppo una costante delle ultime indagini.

L’occupazione appare stabile per l’88% degli intervistati. “In una situazione di crisi di questa portata un segnale di sostanziale stabilità va considerato un buon risultato” – commenta Bonomi. “Una conseguenza però c’è. La minore contrazione dei livelli di occupazione in Italia come del resto in tutta l’area euro comporta però una caduta della produttività, che, a fronte della rigidità dei salari, riduce i margini di profitto delle imprese.“

L’atteggiamento di prudente attesa non incoraggia certamente le aziende ad investire. Il 75% delle aziende interpellate ha denunciato una situazione pressoché stazionaria rispetto ai primi tre mesi dell’anno, che continua il trend già evidenziato nel primo  trimestre (74% nel totale), dato non molto incoraggiante.

In questo contesto si inquadrano le previsioni per il terzo e per il quarto trimestre ove si evidenzia un accentuarsi della tendenza alla stabilità nel fatturato, con  percentuali di  risposte rispettivamente del  56%  per il terzo e di 67% per il quarto trimestre.

Un commento a parte merita l’export, tradizionalmente motore trainante della meccanica italiana: la recessione globalizzata frena le esportazioni, che in ogni caso si sono ricavate una quota di espansione rivolte principalmente verso i mercati europei, ma anche asiatici, mentre le esportazioni in Africa e in Sud America crescono. 

In generale, il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente è negativo per tutti i comparti e per molti lo stesso raffronto con il primo trimestre risulta sfavorevole.

Alcune singole produzioni fanno però eccezione. Spicca il comparto degli automatismi per cancelli, per il quale più della metà  delle aziende ha indicato un aumento rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Anche nelle previsioni per il terzo semestre questo trend positivo sembra destinato a proseguire.

Per il settore della caldareria nel secondo trimestre 2009 le aziende indicano un aumento, soprattutto dell’export, mentre nel prossimo periodo si attende una battuta d’arresto.

Nell’ambito del macrosettore alimentare si distinguono, in particolare per l’export, le produzioni delle macchine da caffè, delle macchine per la lavorazione della carne, delle macchine per la pasta  e per la panificazione. 

Anche i dispositivi di insonorizzazione evidenziano un aumento nelle esportazioni in contrapposizione a una battuta d’arresto del mercato interno. Questa stessa situazione si manifesta mettendo a confronto le rilevazioni attuali con lo stesso periodo del 2008, in particolare per quel che riguarda il livello degli ordini e le attese per i prossimi mesi.

Gli impianti e apparecchi di condizionamento danno qualche indicazione positiva nel II trimestre ’09, confermata anche nelle previsioni del III trimestre, pur se in tono minore, in parte ascrivibile all’andamento stagionale.

Anche gli impianti di condizionamento a gas fanno registrare un aumento nella produzione ma solo per l’Italia, mentre le esportazioni subiscono una battuta d’arresto,  tuttavia con aspettative di ripresa per i  prossimi mesi.



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