Quarto trimestre 2021 record negli ordini di macchine utensili in Italia

Pubblicato il 28 gennaio 2022
Ucimu 32.BIMU Colombo ordini macchine utensili

Ha segnato un incremento del 49,9% l’indice degli ordini di macchine utensili in Italia nel quarto trimestre 2021 nei dati elaborati dal Centro studi & cultura di impresa di Ucimu, portando in valore assoluto l’indice a 129,1 (base 100 nel 2015), valore record mai toccato prima nella storia.

Sono in particolare cresciuti del +29% gli ordini raccolti all’estero, e del +96,9% gli ordinativi sul mercato interno (indice a 243,9). Su base annua, l’incremento nell’indice degli ordini è stato del 70,1%, per un valore assoluto dell’indice di 130,4, con aumento all’estero del 43,6%, mentre è salita del 166,6% la raccolta ordini nel mercato interno su base annua rispetto al 2020, per un valore assoluto pari a 182,7.

La crescita non ha pertanto riguardato il solo quarto trimestre 2021, ma l’intero anno e nello specifico tutti e quattro i trimestri messi a confronto con i rispettivi periodi di riferimento.

“Il 2021 è stato un anno decisamente soddisfacente per i costruttori italiani di macchine utensili come dimostra l’andamento dell’indice ordini negli ultimi 12 mesi – commenta Barbara Colombo, presidente Ucimu -, la cui crescita è stata determinata, da un lato, dalla parziale ripresa dell’attività sui mercati esteri e, dall’altro, dalla vivacità della domanda italiana sostenuta, anche, dagli incentivi governativi di Transizione 4.0. Questa inaspettata crescita di ordinativi, tutti concentrati in un lasso di tempo assai ridotto abbinata alla grande difficoltà di reperimento di materie prime e componenti elettriche e elettroniche, dovuta all’interruzione delle catene di fornitura specialmente legate al Far East, sta però mettendo a dura prova le nostre aziende che sono costrette a posticipare le consegne dei macchinari ordinati dai clienti, in attesa che giungano i materiali”.

“Sic stantibus rebus, i costruttori di macchine utensili potrebbero avere difficoltà nell’assicurare la consegna delle macchine ordinate nel 2021, entro il termine fissato al 30 giugno 2022, scadenza entro la quale il cliente può godere dei benefici fiscali, come previsto dal provvedimento governativo 2021 – prosegue la presidente -. Per questo chiediamo alle autorità di governo un intervento immediato per allungare, di sei mesi, i termini di consegna dei macchinari ordinati entro la fine dell’anno 2021, spostando la scadenza dal 30 giugno 2022 al 31 dicembre 2022“.

“La modifica al provvedimento non comporterebbe alcun aggravio sulle casse dello Stato, sarebbe invece di grande giovamento per l’intero sistema manifatturiero del paese che, impegnato nel graduale processo di trasformazione digitale, non può certo fermare lo sviluppo in corso, indispensabile per il mantenimento della competitività dell’industria – ha continuato Colombo -. Oltre a ciò, due sono le grandi problematiche che i costruttori italiani devono fronteggiare e su cui chiedono particolare attenzione da parte delle autorità di governo. La prima riguarda i costi di produzione che l’industria si trova a sostenere. Stiamo assistendo all’incremento vertiginoso dei prezzi di materie prime, componenti e energia, incrementi che non possiamo certo ribaltare sui nostri clienti. Per i materiali l’impatto sulle nostre imprese è diretto e dunque devastante; per l’energia, l’effetto diretto è meno problematico, poiché il settore non è classificato certo tra i grandi energivori, ma è ugualmente molto pesante poiché incide sulla nostra filiera a monte e a valle”.

“La seconda problematica riguarda invece la necessità di presidiare i mercati esteri cui è destinata più della metà della produzione di settore. Nel caso specifico delle macchine utensili, oltre all’attività di vendita, che non può certo essere fatta a distanza, se non per casi eccezionali, vi è quella di installazione e collaudo che necessitano di trasferimento di personale. Purtroppo, però, quarantene, vaccini non riconosciuti da European Medicines Agency, tamponi, regole ballerine e non condivise tra paesi, rendono tutta questa attività molto macchinosa. Per questo auspichiamo un intervento delle autorità di governo preposte affinché sia resa più fluida la burocrazia legata a viaggi e trasferte“.



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