Ordini macchine utensili in calo anche nell’ultimo trimestre del 2019

Pubblicato il 3 febbraio 2020
ordini macchine Ucimu effetto Industria 4.0

Raccolta ordini macchine utensili in discesa anche nell’ultimo trimestre del 2019, con un -16% rispetto allo stesso periodo del 2018 nei dati Ucimu, dato da un calo del -13,8% sul mercato estero e del -21,2% su quello interno. L’indice su base annua segna un arretramento del -17,9%, determinato da un calo del -23,9% sul mercato interno e da -15,4% su quello estero.

I dati confermano le previsioni di Ucimu, e rilevano un progressivo ridimensionamento degli ordini raccolti in Italia nel 2019, che si riporta su valori fisiologici tipici del mercato italiano, dopo i ritmi di crescita 2016-2018. Il presidente Ucimu Massimo Carboniero esprime quindi soddisfazione per le nuove misure di credito di imposta previste in Legge di bilancio 2020, sostitutive di super e iper ammortamento, rimarcando però come sia insufficiente la loro temporalità legata a soli 12 mesi.

“Per questa ragione – ha aggiunto Carboniero – chiediamo alle autorità di governo di ragionare subito su un nuovo piano triennale per l’innovazione che, capace di supportare gli investimenti in tecnologie di produzione, abbia il credito di imposta, secondo le differenti declinazioni (aliquote), come misura portante. Solo così, con un piano di medio-lungo periodo, le imprese possono veramente pianificare, con ponderazione, gli investimenti da fare e le azioni da intraprendere, dando continuità al processo di trasformazione e aggiornamento del manifatturiero italiano che è avviato, ma non certo concluso”.

Sul fronte dei mercati esteri, Carboniero sottolinea quindi la complessità della situazione, con diversi fattori che portano incertezza nel breve-medio periodo: generale instabilità economica in varie aree del mondo, la situazione di difficoltà della Germania di fronte all’interrogativo rappresentato dallo sviluppo in chiave elettrica del settore automotive, le sanzioni che toccano le esportazioni in importanti mercati come Russia e Iran e, infine, il rallentamento della Cina.

Ucimu guarda infine con interesse a due aree di sviluppo dove la domanda di macchine è più vivace, Asean e India, impegnate in un rapido e deciso processo di sviluppo industriale e infrastrutturale, oltre ai Paesi dell’Africa Sub-sahariana, dove auspica un intervento coordinato tra più settori manifatturieri secondo logiche di filiera.

“Il progetto dovrebbe essere sviluppato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – conclude Carboniero – che, sulla scorta di positive esperienze passate, potrebbe sostenere e coordinare la nascita di un polo formativo destinato a istruire tecnici locali su macchinari e tecnologie italiane, contribuendo così allo sviluppo della produzione di quei paesi”.



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