Uomini & Imprese n° 18 – giugno 2018
L’Europa digitale zoppica.
L’Italia resta però ferma
La fotografia scattata dal Desi 2018, il rapporto annuale della Commissione Europea
che misura il livello di attuazione dell’agenda digitale di tutti gli Stati
membriL’Europa digitale zoppica.
L’Italia resta però ferma
La fotografia scattata dal Desi 2018, il rapporto annuale della Commissione Europea
che misura il livello di attuazione dell’agenda digitale di tutti gli Stati
membri, inquadra un’Italia immobile sullo scenario della digital transformation
continentale. Dal punto di vista generale, il punteggio più alto in tema di implementazione
della tecnologia è stato ottenuto da Danimarca, Svezia, Finlandia
e Paesi Bassi, che sono tra i leader mondiali nell’area del digitale (con valori
simili a quelli della Corea del Sud). Dietro loro Lussemburgo, Irlanda, Regno
Unito, Belgio ed Estonia. Irlanda, Cipro e Spagna hanno registrato il maggior
progresso negli ultimi quattro anni. La divaricazione tra Paesi con le migliori
prestazioni e Paesi con punteggi inferiori alla media sta aumentando, segno di
una politica europea che fatica ad essere organica.
Il nostro Paese resta fermo alla 25° posizione ( su 28) del ranking. Pochi i progressi
fatti nello scorso anno, il maggiore in tema di Open Data. Ma anche diversi
passi indietro compiuti rispetto alle altre nazioni europee. Arretriamo in
tema di connettività, rimanendo ancora in ritardo nell’implementazione delle
reti infrastrutturali come la banda larga o il 5G. Il rapporto sull’Italia è molto
duro quando si esamina l’area delle competenze digitali: secondo il Desi 2018
il nostro Paese manca ancora di una strategia strutturata. L’Italia non è riuscita
a fare progressi nemmeno nell’utilizzo di Internet, confermandosi al penultimo
posto in classifica anche se si sono registrati lievi aumenti nell’utilizzo di
eBanking e social network. L’integrazione delle tecnologie digitali è un altro
tasto dolente: le imprese italiane si collocano al di sopra della media per l’utilizzo
di soluzioni per lo scambio di informazioni elettroniche e l’uso di RFId,
mentre sul fronte dell’e-commerce il quadro si presenta critico. L’Italia, infine,
sta procedendo lentamente sul percorso di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
anche se la disponibilità di servizi di eGovernment è al di sopra
della media europea., inquadra un’Italia immobile sullo scenario della digital transformation
continentale. Dal punto di vista generale, il punteggio più alto in tema di implementazione
della tecnologia è stato ottenuto da Danimarca, Svezia, Finlandia
e Paesi Bassi, che sono tra i leader mondiali nell’area del digitale (con valori
simili a quelli della Corea del Sud). Dietro loro Lussemburgo, Irlanda, Regno
Unito, Belgio ed Estonia. Irlanda, Cipro e Spagna hanno registrato il maggior
progresso negli ultimi quattro anni. La divaricazione tra Paesi con le migliori
prestazioni e Paesi con punteggi inferiori alla media sta aumentando, segno di
una politica europea che fatica ad essere organica.
Il nostro Paese resta fermo alla 25° posizione ( su 28) del ranking. Pochi i progressi
fatti nello scorso anno, il maggiore in tema di Open Data. Ma anche diversi
passi indietro compiuti rispetto alle altre nazioni europee. Arretriamo in
tema di connettività, rimanendo ancora in ritardo nell’implementazione delle
reti infrastrutturali come la banda larga o il 5G. Il rapporto sull’Italia è molto
duro quando si esamina l’area delle competenze digitali: secondo il Desi 2018
il nostro Paese manca ancora di una strategia strutturata. L’Italia non è riuscita
a fare progressi nemmeno nell’utilizzo di Internet, confermandosi al penultimo
posto in classifica anche se si sono registrati lievi aumenti nell’utilizzo di
eBanking e social network. L’integrazione delle tecnologie digitali è un altro
tasto dolente: le imprese italiane si collocano al di sopra della media per l’utilizzo
di soluzioni per lo scambio di informazioni elettroniche e l’uso di RFId,
mentre sul fronte dell’e-commerce il quadro si presenta critico. L’Italia, infine,
sta procedendo lentamente sul percorso di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione
anche se la disponibilità di servizi di eGovernment è al di sopra
della media europea.
Luca Rossi