Motori elettrici ad alta efficienza con ABB per la decarbonizzazione dell’industria
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I moderni motori elettrici in classe IE5, come i motori SynRM di ABB, rispondono all’esigenza di ridurre i consumi di energia elettrica nell’industria.
Malgrado infatti i motori elettrici siano responsabili del 45% dei consumi globali in ambito industriale, oltre al fatto che il loro numero sia destinato a raddoppiare entro il 2024, la sostituzione dei motori con modelli più efficienti è percepita tra gli ultimi interventi utili a ridurre i consumi e incrementare l’efficienza in azienda, secondo un recente sondaggio di ABB.
L’azienda, in qualità di fornitore tecnologico di primo piano nell’elettrificazione e nell’automazione, pone grande attenzione alle esigenze dell’industria e dell’ambiente. A tal proposito, ABB ha di recente organizzato un evento dedicato alla promozione dell’efficienza e del risparmio energetico nel settore manifatturiero. I numeri che caratterizzano questo mondo sono impressionanti, a cominciare dai relativi consumi e dall’impatto che essi hanno sull’immissione di CO2 in atmosfera. Per questo risulta sempre più chiaro come una azione in questa direzione sia non solo necessaria, ma anche auspicabile. A cominciare dai motori elettrici.
Come accennato, l’industria gioca un ruolo chiave in questa sfida globale: ad esempio, il 45% dei consumi elettrici mondiali è imputabile ai motori elettrici utilizzati in quest’ambito. Di conseguenza, un intervento mirato può portare risultati eccezionali. “Il quadro normativo è articolato e si evolve costantemente, ma offre anche strumenti efficaci, strategie innovative e pratiche sostenibili utili per un futuro più verde per il settore – ha confermato durante il suo intervento all’evento di ABB Dario Di Santo, direttore di FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia -. A partire da un uso attento ed efficiente delle risorse, in particolare di quelle energetiche, all’utilizzo di fonti rinnovabili, fino alla riprogettazione dei prodotti in ottica sostenibile”.
Gli strumenti a disposizione, anche finanziari, sono diversi e tutti utili per raggiungere il risultato finale: la riduzione dei gas serra immessi in atmosfera, così come indicato dall’accordo di Parigi 2015 (COP21). Transizione 5.0 è tra i più recenti a essere stati introdotti, capace di sommare al concetto di macchine connesse proprio di Industria 4.0 anche quello dell’efficienza energetica. Nuove opportunità che portano con sé anche impegni, come le diagnosi energetiche, le certificazioni pre e post intervento (al fine di misurarne l’efficacia) e la gestione della relativa reportistica. Un cambiamento che, pur mantenendo il risparmio energetico al proprio centro, porterà anche una trasformazione in positivo delle imprese e del relativo core business.
Portare i motori elettrici dall’essere causa di elevati consumi a divenire un’opportunità per promuovere efficienza è quindi l’intento di ABB. I motori elettrici sono infaticabili lavoratori nelle aziende: vengono infatti utilizzati ovunque, consumano oltre il 45% dell’energia elettrica globale e, secondo recenti stime, il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2040. Tuttavia, oggi sono troppo poco considerati nel percorso di efficientamento di aziende e processi produttivi,
“Secondo i dati emersi da un recente sondaggio, la sostituzione dei motori con modelli più efficienti è percepita tra gli ultimi interventi utili per ridurre i consumi e incrementare l’efficienza in azienda – spiega Michele Giuliano, sales area manager di ABB -. Addirittura all’ultimo posto si posiziona l’installazione di motori con azionamenti a velocità variabile (VSD), che invece si dimostrano tra i più indicati nel seguire in modo puntuale le effettive necessità dei processi”.
Un forte impulso è quello impresso dai moderni motori in classe IE5: strumenti in grado di ridurre del 30% le perdite rispetto ai modelli certificati IE3 e, in abbinamento con i VSD, fino al 60% in applicazioni HVACR quali pompe, ventilatori e compressori.
“In passato un ‘danno collaterale’ accettato era la tendenza al sovradimensionamento dei motori, con evidenti esborsi in termini di acquisto e consumi energetici, mentre oggi questo non è ammissibile – dice ancora Michele Giuliano -. Anche un piccolo miglioramento in tal senso può fare una grande differenza”. I motori SynRM di ABB rispondono a queste esigenze, oltre a ridurre il proprio impatto ambientale grazie all’assenza di terre rare. Grande attenzione è posta anche nell’impronta di carbonio lungo l’intero ciclo di vita, misurata dalla produzione al riciclo.
“Naturalmente ogni considerazione è subordinata a una attenta valutazione da parte di tecnici specializzati che, dopo i necessari sopralluoghi, stilano un Energy Efficiency Appraisal (Valutazione dell’Efficienza Energetica) per indicare le potenzialità legate all’aggiornamento dei motori e calcolare il ROI complessivo” ha aggiunto Andrea Bevilacqua, digital technical specialist presso ABB.
Esistono quindi infinite casistiche nelle quali un simile approccio può assicurare un notevole risparmio per le aziende coinvolte. A maggior ragione quando si tratta di realtà che, per il funzionamento dei propri processi, sono definite ‘energivore’. Le acciaierie sono tra queste. L’esperienza maturata da Gianmaria Zanni, energy COO e decarbonisation director di AFV Beltrame Group, è emblematica. “La riduzione dei consumi e la decarbonizzazione sono due attività che in Beltrame abbiamo deciso di portare avanti con decisione. Circa un terzo dei costi totali di processo è di natura energetica, per questo ci è parso più che logico intervenire su quel fronte. Per dare un’idea dei numeri in gioco, il nostro gruppo consuma tanta elettricità quanta quella di 190.000 abitazioni e gas equivalente a quello di 23.000 case. Abbiamo perciò sostituito il forno di riscaldo billette, che ha portato un saving pari al 17%, mentre l’attività di efficientamento dei bruciatori delle siviere ha ridotto del 63% i consumi. Importanti interventi sono stati fatti anche nella generazione e gestione dell’aria compressa e nell’impianto di illuminazione. Abbiamo inoltre installato 52 nuovi motori ad alta efficienza e numerosi inverter per il controllo della velocità, i cui costi sono stati recuperati in media nell’arco di 12 mesi. Successivamente abbiamo beneficiato di un taglio netto dei consumi e, di conseguenza, dei costi in bolletta”.
E non è tutto. Come confermato dallo stesso Zanni, maggiore efficienza energetica porta con sé anche altri benefici indiretti, come maggiore sicurezza per i lavoratori, impianti più affidabili e minori fermi non programmati. Fare efficienza non ha solo un vantaggio diretto sull’uso delle risorse, ma ha anche effetti positivi in termini di sostenibilità, sicurezza, competitività e innovazione.
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