Mauro Bergozza nominato nuovo presidente di Assomac
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Assomac, l’associazione confindustriale che rappresenta i costruttori italiani di macchine per conceria, calzature e pelletteria, ha nominato Mauro Bergozza come suo nuovo presidente.
Mauro Bergozza, già vicepresidente di Assomac e CEO di Bergi S.p.A., succede nella carica di presidente a Maria Vittoria Brustia (nella foto sotto, il passaggio di consegne), che ha guidato l’associazione negli ultimi anni. Confermato alla vicepresidenza Cristiano Paccagnella, general manager di Omac S.r.l., mentre Massimo Angeleri, consigliere delegato di Officina Meccanica Angeleri S.r.l., è stato nominato nuovo vicepresidente. Gli incarichi sono stati ratificati in via ufficiale venerdì 29 novembre, durante l’Assemblea Generale riunita al Mudec – Museo delle Culture di Milano.
Nato ad Arzignano (VI) nel 1962, Mauro Bergozza è la seconda generazione alla guida di Bergi S.p.A., azienda di famiglia specializzata nella produzione di macchine per conceria. Bergozza si occupa principalmente della gestione commerciale e finanziaria, guidando con i fratelli una realtà che unisce tradizione e innovazione. Attivo in Assomac dal 1996, ha ricoperto diversi ruoli, fino alla vicepresidenza dell’associazione.
“Viviamo in un’epoca di grandi sfide per il settore manifatturiero, in cui fare rete e creare una rappresentanza forte sono necessità imprescindibili – ha dichiarato Mauro Bergozza, ringraziando per l’incarico affidatogli -. È essenziale rafforzare l’identità tecnologica del nostro comparto, investendo in ricerca, innovazione e sostenibilità. Solo così potremo valorizzare appieno il Made in Italy e affrontare con successo la competizione internazionale. Lavoreremo per sviluppare standard comuni che promuovano la qualità e la sicurezza delle nostre tecnologie, mentre continueremo a costruire alleanze strategiche, sia a livello nazionale che europeo. Il nostro obiettivo è un futuro in cui le imprese associate possano distinguersi per eccellenza e capacità di transizione verso modelli produttivi più avanzati”.
L’Assemblea Generale è stata anche l’occasione per presentare l’andamento del comparto, che conta 235 aziende e circa 3.900 addetti. Un settore che nel 2023 ha registrato un fatturato di circa 650 milioni di euro, con una quota del 36% sulle esportazioni mondiali del settore. La leadership italiana è particolarmente forte nell’export di macchine per conceria (54%) e pelletteria (51%), mentre le macchine per calzature detengono una quota del 17%. L’export complessivo del 2023 è cresciuto dell’1,53%, un dato comunque inferiore alle annualità precedenti, riflettendo le difficoltà economiche globali, le crisi geopolitiche e l’incremento delle barriere commerciali. Tra i mercati di riferimento, nel 2023 si sono distinti Francia (+21% rispetto al 2022), Spagna (+57%), Stati Uniti (+36%), Turchia (+60%), mentre la Cina ha fatto registrare un calo significativo (-39%).
Nonostante la chiusura positiva del 2023, segnali preoccupanti arrivano dai primi otto mesi del 2024, in cui il settore ha visto una contrazione del 6,7% nell’export totale rispetto all’anno precedente. Tale contrazione è stata contenuta grazie ad alcuni mercati che hanno registrato un notevole aumento delle importazioni dall’Italia, tra cui Cina (+22% rispetto allo stesso periodo del 2023), Vietnam (+163%) e Brasile (+32%).
In un panorama globale complesso, in cui le sfide economiche e geopolitiche continuano a influenzare il settore manifatturiero, il comparto italiano delle macchine per conceria, calzature e pelletteria mostra pertanto segnali di resilienza. “Si tratta di un settore che rappresenta una vera eccellenza del nostro made in Italy e lo dimostrano i numeri – ha affermato Marco Nocivelli, vice presidente di Confindustria per le Politiche Industriali e il Made in Italy -, ma per essere davvero competitivi sui mercati globali dobbiamo avere l’ossessione agli investimenti che risentono di ritardi strutturali, soprattutto nell’attuazione di un piano così importante come Industria 5.0, che mette a disposizione 6,3 miliardi. Non si tratta solo di adottare nuove tecnologie, ma di integrare l’innovazione con una visione più umana e sostenibile della produzione industriale. Le imprese non devono solo essere efficienti, ma anche attente al benessere dei lavoratori e all’impatto ambientale. Crediamo fermamente che questa integrazione tra tecnologia, persone e sostenibilità possa rappresentare un vantaggio competitivo unico per l’Italia”.
In questo contesto in evoluzione, le imprese del comparto hanno dimostrato una notevole capacità di adattamento, favorita dal supporto che l’associazione ha promosso, anche attraverso le manifestazioni fieristiche internazionali come Simac Tanning Tech.
Dopo il focus sull’andamento del comparto e i saluti istituzionali di Marco Nocivelli e di Maurizio Forte, direttore centrale per i settori dell’Export di Agenzia ICE, l’Assemblea è quindi entrata nel vivo degli approfondimenti con un intervento ispirazionale sui futuri scenari dell’innovazione realizzato da Cosimo Accoto, research affiliate & fellow MIT – Massachusetts Institute of Technology. Temi chiave, indagati in modo ancora più esaustivo nella successiva tavola rotonda moderata da Stefania Cavallaro, Caporedattore e Conduttrice TG4, che ha visto la partecipazione di Agostino Apolito, Direttore di Assomac, Bruno Conterno, CEO di Nice Footwear, Michele Pedretti, Market Development and Channel Manager ABB e Elena Antiga, Senior Professional – Global Fashion Unit TEHA The European House – Ambrosetti.
Un dibattito in cui sono stati analizzati i pro e i contro dello scenario attuale, caratterizzato dalla contrazione dei mercati, ma anche dall’eccellenza distintiva del Made in Italy, fatta di know-how, qualità e competenze. Non è poi mancata un’analisi degli scenari futuri e delle possibili soluzioni per le sfide del settore. Come emerso dal confronto, ‘Nessuno si salva da solo’: fare rete e offrire supporto alle imprese rappresentano la strada da percorrere per costruire un domani competitivo e sostenibile.
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