L’automazione si muove
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Progettare
«Sono particolarmente soddisfatto di questo incontro che ha visto la partecipazione di oltre 150 tecnici di aziende clienti e non, che hanno nei fatti confermato la validità della formula – così Alberto Sicoli, amministratore delegato di Rockwell Automation Italia sintetizza i risultati della tappa di Como l’ultima del tour del 2001 al quale è stato dato il titolo di “Complete Automation on the Move”. «La formula di questi incontri – ricorda Sicoli – è stata mutuata sulla base del grosso successo riscosso dall’iniziativa della casa madre che, qualche anno fa, ha deciso di rinunciare a partecipare alle fiere di settore per organizzare una sua manifestazione. È nata così “The Automation Fair” che, con cadenza annuale, si svolge in una città diversa degli Stati Uniti. L’ultima, per esempio, si è tenuta il 14 e 15 novembre scorso ad Atlanta.
Due anni fa ci siamo chiesti se anche in Italia un evento di questo tipo avrebbe avuto successo. La risposta è stata positiva a condizioni di adattarla alle caratteristiche e alle esigenze delle industrie del nostro paese. Così anziché farne una sola all’anno abbiamo pensato di ripeterla più volte nel corso dell’anno, di ridurne la durata da due a un giorno solo e di definirne l’impostazione in funzione delle caratteristiche degli specifici comparti industriali che gravitano sulle città scelte di volta in volta per il suo svolgimento.
In sostanza l’evento si compone di un’area espositiva, che è decisamente più vasta di quella di uno stand in una fiera di settore, dove sono presentati pannelli con prodotti funzionanti, alla quale affianchiamo un articolato programma di seminari e laboratori tecnici così da consentire ai partecipanti di seguire l’argomento che più interessa arricchendo la manifestazione anche dal punto di vista culturale e di aggiornamento». A differenza della casa madre non è intenzione di Sicoli rinunciare alla partecipazione a fiere storiche come Bias o Intel, anche se, le delusioni circa i risultati delle ultime edizioni, hanno accentuato quelle che sono le critiche mosse alle fiere tradizionali: spazi espositivi limitati, elevato costo contatto, condivisione dei visitatori con i concorrenti, spingendo a ipotizzare “un ridimensionamento della presenza di Rockwell nelle manifestazioni tradizionali a vantaggio di queste iniziative”.
La crescita continua
La decisione di Sicoli tiene conto della congiuntura economica che vede per l’Europa previsioni improntate a un certo pessimismo, ma non come gli Stati Uniti ormai piombati in una recessione pesante o i mercati asiatici dove la crisi economica è senza soluzione di continuità. Così: «Dopo un 2001 che per noi si è chiuso il 30 settembre con una crescita del fatturato del 12% rispetto al 2000 quando abbiamo toccato quota 200 miliardi – sottolinea l’amministratore delegato di Rockwell Automation Italia – anche per il 2002 abbiamo budgettato una crescita a una cifra sia grazie al lancio di molti prodotti nuovi sia grazie a qualche punto di market share rosicchiato alla concorrenza. Non sarà facile perché sono tutte aziende valide e particolarmente agguerrite, prima fra tutte Siemens, con la quale combatteremo la sfida maggiore».
Sicoli non vede grossi mutamenti negli scenari strategici mondiali. Da parte sua Rockwell continuerà la ricerca di aziende nei settori strategici e di maggiore crescita che sono il software di fascia alta che va dallo SCADA ai sistemi ERP. «Noi preferiamo puntare su competenze in essere con acquisizioni di aziende piccole e medie, così come abbiamo fatto di recente nel campo della sicurezza, dove potrebbero seguire presto altre acquisizioni».
E aggiunge: «I settori dove ci aspettiamo i risultati migliori sono il petrolchimico, l’energia, il trattamento acque, anche per l’impegno maggiore che in passato, l’acciaio, dove sono in programma parecchi investimenti, e le macchine automatiche come packaging e confezionamento. I settori che prevediamo con meno slancio sono l’automobile, in fase decisamente di stanca, l’alimentare e il farmaceutico».
Le esigenze dei clienti
«La nostra azienda è leader a livello mondiale nelle soluzioni elettroniche di controllo e comunicazione – sottolinea Claudio Di Stefano, responsabile marketing della divisione industrial control della Rockwell Automation – perseguendo l’obiettivo di affermarsi nel mercato come il più significativo fornitore di soluzioni di automazione industriale rispondendo, in modo efficace ed efficiente, alle esigenze dei clienti». Ma quali sono le richieste che i clienti rivolgono a un fornitore di automazione?
Per rispondere a questa domanda fondamentale per il successo della sua “mission”, Rockwell Automation ha investito tempo e risorse in ricerche e analisi di mercato e contatti diretti con i clienti. Ne sono usciti quattro concetti forti che Di Stefano così semplifica. «Prima di tutto il cliente chiede competenza e affidabilità tecnica. Vuole avere fiducia in quello che il fornitore gli propone in termini di soluzioni, chiede un’efficiente assistenza tecnica per rimanere al passo con la sempre più rapida evoluzione della tecnologia, cerca soluzioni ottimali per quelle che sono le sue applicazioni. Un’altra richiesta del cliente è la flessibilità. La necessità di rispondere in tempi brevi alla variabilità della domanda in quantità e qualità spinge il cliente a chiedere sistemi di automazione flessibili che abbiano la possibilità di essere modificati in modo semplice e veloce con grande facilità di apprendimento da parte degli operatori.
Un altro aspetto importante è la produttività. Il cliente è chiamato a produrre di più in tempi più brevi e a costi più bassi. Questo significa disporre di soluzioni di automazione che consentano di ottimizzare i processi produttivi e quindi avere una manutenzione di sistema più rapida, fare in modo che le modifiche siano implementate in tempi brevi e con pacchetti software comuni a tutto l’ambiente produttivo e di facile implementazione. L’ultimo aspetto è il costo. Trattandosi di investimenti estremamente importanti il cliente è disposto a pagare solo quello che gli serve in termini di caratteristiche e prestazioni. Il cliente chiede prodotti che non abbiano guasti, che possano essere utilizzati al massimo nel tempo e integrabili in tutte le soluzioni».
La risposta è Complete Automation
Questi quattro concetti sono stati presi da Rockwell Automation e integrati in quella che è diventata la sua filosofia alla quale ha dato il nome di CompleteAutomation.
«Questa filosofia – prosegue Di Stefano – si sviluppa lungo quattro direttrici: due tecniche per offrire prodotti di prima classe quindi affidabili e di qualità, che si integrano in piattaforme per offrire soluzioni complete, e due direttrici di servizio per sviluppare capacità di distribuire in tutto il mondo il prodotto, ma con competenze e disponibilità a supportarli localmente a seconda delle esigenze del paese dove la macchina si trova, offrendo in aggiunta servizi collaterali ad alto valore aggiunto in termini di assistenza tecnica, progettazione, corsi di addestramento, ecc.».
Un cenno particolare merita il programma dei corsi della Rockwell Automation, particolarmente ampio coprendo le seguenti aree per soddisfare ogni esigenza: controllori programmabili, pannelli operatore, reti di comunicazione, motion control, drive, rockwell software.
Tenuti da un “training team” qualificato, tutti i corsi sono “interattivi” dando modo ai partecipanti di svolgere, congiuntamente alla teoria, parecchi esercizi di laboratorio.