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rmo

aprile 2017

DAL MONDO DELLA FINITURA

Revisione

Strategia Energetica

Nazionale

Il giorno 1 marzo le Commissioni ri-

unite Ambiente e Attività produttive

della Camera hanno svolto l’audi-

zione del ministro dello Sviluppo Eco-

nomico, Carlo Calenda, e del ministro

dell’Ambiente e della tutela del terri-

torio e del mare, Gian Luca Galletti,

sulla revisione della Strategia Energe-

tica Nazionale (SEN). Si tratta di un

ambito importante per il Paese Italia,

che ha ripercussioni trasversali a livello

di settori e di comparti e una nuova

strategia chiara ed efficace sicura-

mente realizzerà dei benefici concreti

in maniera indiscriminata.

Confindustria si è espressa in me-

rito ritenendo necessario aggiornare

e rivedere le politiche energetiche

italiane e definire con chiarezza il

percorso di decarbonizzazione sul

lungo periodo. Le misure di promo-

zione delle rinnovabili e dell’efficienza

energetica vanno definite, sempre

secondo Confindustria, nel quadro

di indirizzi strategici, coerenti con gli

obiettivi fissati dall’Unione Europea e

con la Disciplina in materia di aiuti di

Stato che stabilisce limiti alla defini-

zione degli incentivi.

Il 30 novembre 2016 la Commissione

Europea ha adottato il Pacchetto le-

gislativo ‘Energia pulita per tutti gli

europei’ (‘Clean Energy for all Euro-

peans’), che completa le iniziative le-

gislative previste dal Pacchetto Clima

Energia 2030, adottato nell’ottobre

2014, e dal progetto politico di una

Unione dell’Energia, presentato nel

marzo 2015 che ha affiancato ai tre

pilastri “storici” della politica energe-

tica europea (sostenibilità, sicurezza e

competitività), cinque “dimensioni”

strettamente integrate: sicurezza

energetica, solidarietà e fiducia; un

mercato dell’energia completamente

integrato; l’efficienza energetica

come strumento di moderazione

della domanda; la decarbonizzazione

dell’economia; ricerca, innovazione e

competitività.

Nell’ottobre 2014 il Consiglio Euro-

peo ha assunto l’impegno di ridurre

le emissioni di CO 2 almeno del 40%

entro il 2030. La Strategia Energetica

Nazionale (SEN) ha quindi una serie di

obiettivi dinanzi. Innanzitutto rappre-

sentare uno strumento di riferimento

strutturale in grado di tracciare in

modo chiaro le scelte per favorire lo

sviluppo dei nuovi investimenti nel set-

tore; inoltre poter dare alle Istituzioni

ed alle aziende segnali sulla direzione

di sviluppo del settore energetico che

il Paese intende seguire; deve costituire

un elemento di chiaro indirizzo per gli

organi istituzionali e regolatori chia-

mati ad attuare la politica energetica;

infine deve essere soggetta a periodico

adeguamento e aggiornamento alla

luce dell’evoluzione del sistema.

C’è ancora tanto su cui lavorare.

Secondo il sistema confindustriale

occorre evitare ogni forma di inter-

vento con portata retroattiva ed anzi,

occorre prevedere un adeguato anti-

cipo tra le revisioni normative e rego-

latorie e la loro applicazione. Bisogna

semplificare e stabilizzare il quadro

normativo, con rispetto dei tempi di

recepimento e implementazione delle

direttive europee e poter contare su

procedure certe. Negli ultimi anni è

già stata registrata un’evidente di-

minuzione del livello emissivo di gas

climalteranti delle industrie portando

l’Italia a raggiungere, già nel 2015, i

target previsti dal Pacchetto 2020 del

2009. Con ciò però non si deve per-

dere d’occhio la nuova Strategia Ener-

getica Nazionale che terrà conto degli

obiettivi del 2030 e che potrà rappre-

sentare anche l’occasione per colmare

il gap di competitività del nostro Paese

nei confronti dei partner europei ed

extra europei. Ciò sarà possibile solo

se saranno previsti meccanismi di pro-

mozione dell’efficienza energetica e

strumenti di supporto all’innovazione

tecnologica di processo stabili nel

tempo ed adeguati agli elevati costi

incrementali necessari.